Diocesi / Padre Alberti, sacerdote da 50 anni, festeggiato dai Padri Filippini

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padre Salvatore Alberti

La Congregazione dei Padri dell’Oratorio di San Filippo Neri di Acireale ha celebrato il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale del preposito, padre Salvatore Alberti.

Due celebrazioni eucaristiche hanno solennizzato l’importante ricorrenza. La prima, nel pomeriggio di sabato 3 luglio, nella chiesa parrocchiale ‘Maria Ss. del Suffragio’. Qui padre Alberti è stato parroco ininterrottamente per ben 40 anni, dal 1980 al 2020, succedendo all’epoca al compianto sac. Salvatore Urna.

La seconda, nel pomeriggio di domenica 4 luglio, nella chiesa dell’Oratorio dei Padri Filippini, presieduta dal vescovo della diocesi di Acireale mons. Antonino Raspanti.

In tanti a concelebrare col vescovo Raspanti

Hanno concelebrato il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, e i sacerdoti Luciano Bella e Calogero Frisenda, entrambi sodali della Congregazione acese. E ancora don Salvatore La Spina, già sodale della Congregazione, don Marco Catalano, rettore del Seminario diocesano, e can. mons. Sebastiano Raciti, arciprete parroco della comunità di ‘San Paolo Apostolo’ in Acireale e vicario foraneo della città.

padre Alberti e i sacerdoti concelebranti
Padre Alberti con il vescovo Raspanti e i sacerdoti concelebranti (Foto Salvo Munafò)

Erano presenti rappresentanti della comunità dell’Oratorio secolare dei laici.
Presenti anche il chierico Davide Zappalà ed il fratello laico Camillo Mauro, entrambi della stessa Congregazione.

Padre Alberti fu ordinato presbitero nella chiesa dell’Oratorio acese il 3 luglio 1971, con l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Ignazio Cannavò, vescovo ausiliare pro-tempore del titolare della ‘cattedra’ diocesana, mons. Pasquale Bacile. Nato a Cerami, in provincia di Enna nel 1948, in età adolescenziale egli aveva fatto ingresso nella Congregazione oratoriana acese. Qui aveva compiuto tutto l’itinerario verso la meta del sacerdozio. Nell’ambito della Congregazione, egli ha ricoperto tutti gli incarichi nel tempo a lui assegnati e ne è stato anche più volte preposito. E lo è ancora, con la recente riconferma. In atto, egli è anche canonico penitenziere della Basilica Cattedrale acese.

Comprendere la grandezza dell’amore di Dio

La solenne concelebrazione di domenica 4 luglio iniziava con il canto ‘La vera gioia’ e, dopo l’atto penitenziale, venivano proclamate le letture della Liturgia della Parola del giorno. Come evidenziato dal vescovo nell’omelia, dopo la proclamazione della pericope evangelica, la prima lettura, tratta dal libro del profeta Ezechiele ed il brano del Vangelo presentavano una tematica comune: il rifiuto del profeta da parte del proprio popolo.

Padre Salvatore Alberti e la torta
Padre Alberti posa con la torta augurale (Foto Munafò)

Come Ezechiele, inviato da Dio ad un popolo che si rivela di dura cervice, anche Gesù è rifiutato dal suo popolo, che non ne riconosce la divinità. Non comprendendo che Dio parla all’uomo proprio attraverso la natura umana assunta dal suo Figlio Gesù. Nei propri concittadini, Gesù non trova la corrispondenza della fede, sicché l’amore non corrisposto si ferma, viene bloccato dall’incomprensione umana. L’uomo, infatti è debole e nella propria debolezza non comprende la grandezza dell’amore di Dio. Ma l’apostolo Paolo, nella seconda lettura, sottolinea che egli, pur nella propria debolezza, si sente forte perché Dio è con lui.

All’occhio incredulo rimane solo la fragilità umana, mentre all’occhio della fede si rivela pienamente la potenza dell’annuncio del Verbo Divino. Dunque, la debolezza non può assolutamente vincere l’uomo che confida pienamente e senza riserve in Dio.

Il grazie di padre Alberti per il dono del sacerdozio

Nel corso del proprio ormai lungo ministero sacerdotale, padre Alberti ha sempre confidato senza riserve in Dio. E ne ha sperimentato sempre l’immenso ed eterno amore nella gioia del servizio verso tanti fratelli e sorelle. Proprio in Dio, egli ha trovato la forza per andare avanti, particolarmente nei momenti di difficoltà.

Dunque, il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione presbiterale di padre Alberti e, nell’occasione, il concomitante ventiduesimo anniversario celebrato da padre Luciano Bella, anch’egli sodale della Congregazione, hanno costituito l’occasione per ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio e per tutti i benefici che il Signore si è degnato di concedere loro nel tempo.

Al termine della concelebrazione, padre Alberti rivolgeva un ringraziamento a tutti i presenti che con lui hanno voluto ringraziare il Signore per il traguardo raggiunto.
Ha ricordato che il 28 gennaio del 1957 fu per lui non un giorno qualunque della sua vita, ma il momento in cui, ancora a soli nove anni, cominciavano a manifestarsi in lui i germi  della vocazione al sacerdozio.

I doni e gli auguri

Infine, non potevano mancare i messaggi di augurio ed i doni offerti da parte di padre Calogero, a nome personale e dell’intera Congregazione, e dei rappresentanti di vari gruppi operanti in seno alla comunità oratoriana acese.

Anche Papa Francesco ha fatto pervenire un messaggio augurale, con cui impartisce di cuore l’implorata benedizione apostolica ed invoca copiosi doni e benedizioni del Cielo, perché il ministero del sacerdozio sia icona del volto di Cristo.

Auguri, allora a padre Alberti ed a padre Bella, per un ministero sacerdotale ancora ‘ad multos et plurìmos annos’!

Nando Costarelli

 

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