Diocesi / Riapre la chiesa di Dagala del Re, fulcro della vita religiosa e sociale

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Riapre la chiesa di Dagala del Re. I fedeli gioiscono per il rientro nella loro chiesa parrocchiale dedicata a Maria SS.ma Immacolata, fulcro della vita religiosa e sociale. L’edificio religioso è rimasto chiuso al culto per i lavori di miglioramento sismico e il restauro degli interni a seguito del sisma di Santo Stefano del 26 dicembre 2018. La solenne celebrazione della riapertura al culto si è svolta lo scorso sabato 5 marzo ed è stata presieduta dal vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti. Oltre al vicario generale monsignor Giovanni Mammino hanno concelebrato numerosi sacerdoti della diocesi di Acireale e Catania. Presenti le autorità civili e militari. I fedeli, accolti dall’Associazione nazionale Carabinieri, hanno riempito nel giro di un’ora tutti i 180 posti disponibili, segno del grande attaccamento con la loro chiesa parrocchiale.

Le parole del parroco

“Riaprire la chiesa parrocchiale è una grande gioia. Tanta attesa e tante speranze si sono finalmente compiute e sono benedette insieme alle innumerevoli fatiche dal Signore e dalla Vergine Immacolata. La nostra chiesa parrocchiale in tutto il suo splendore sia sempre una degna espressione della luminosa fede di tutta la comunità”, ha affermato il parroco don Santo Leonardi. “Andiamo avanti adesso con fiducia ed implorando costantemente il dono sublime della pace. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla riapertura della nostra casa parrocchiale”.

Il parroco, don Santo Leonardi

Quattro anni segnati dalla chiesa chiusa e dalle restrizioni

Durante questi quattro anni la vita parrocchiale si è dovuta trasferire e riadattare nel vicino salone parrocchiale, dove la comunità ha continuato a celebrare la messa e a svolgere le attività pastorali. Numerosi i disagi, alimentati anche dalle restrizioni dettate dalla pandemia ancora in corso. Un disagio che i fedeli di Dagala conosco bene. Infatti, a seguito del sisma del 1985-1986 per la chiesa si rese necessario un intervento di ristrutturazione, il cui inizio però slittò al 1994. La chiesa, infatti, venne riaperta solo il 24 giugno del 1998.

La chiesa di Dagala, fulcro della vita religiosa e sociale

“La nostra chiesa, la nostra casa”. Così i ragazzi della parrocchia hanno voluto interpretare questa riapertura realizzando uno striscione collocato sul sacrato, all’ingresso della chiesa. “Adesso abbiamo insieme un altro compito: continuare a consolidare l’edificio spirituale. È noto a noi tutti – si legge dal messaggio del Consiglio pastorale parrocchiale – come attorno a questa chiesa si svolge la vita di questa frazione. Siamo sempre stati pietre vive e vogliamo impegnarci a continuare ad esserlo. Pietre, perché capaci di fare la nostra parte nella costruzione di un grande edificio, che è la nostra comunità cristiana; Vive, perché capaci di ricercare il bene, di regalarlo e perché capaci di amare”. Ha animato la celebrazione il coro parrocchiale con il solenne intervento musicale di un quartetto di strumenti e dalla voce del soprano Maria Grazia Calderone.

Un momento della celebrazione del 5 marzo

Costante il richiamo al dono della pace

Un momento di festa che ha suscitato tra i presenti alla celebrazione emozioni contrastanti non solo per la svelata del simulacro dell’Immacolata ma anche per il delicato momento storico che il mondo vive. Costante il richiamo al dono della Pace nell’omelia del vescovo Antonino Raspanti, nel messaggio del parroco don Santo Leonardi e nell’intervento del sindaco Salvatore Greco. Quest’ultimo visibilmente commosso quando ha parlato di un’altra chiesa, quella riunita sotto i tunnel e nella metropolitana al riparo dalle bombe e dal terrore, diventata emblema dell’eroismo e della fede del popolo ucraino. Infine, il primo cittadino ha invitato tutti i fedeli, riprendendo le parole del messaggio del Consiglio pastorale parrocchiale, a sentirsi pienamente “famiglia di famiglie” e ad abbattere le divisioni pastorali che sorgono tra le parrocchie del paese.

Interventi di miglioramento sismico nella chiesa di Dagala

I lavori, eseguiti dalla ditta Cem di Paternò sotto la direzione dei tecnici Luigi Maiolino e Maurizio Catanzaro, hanno apportato un miglioramento sismico della struttura grazie un intervento della Conferenza episcopale italiana di 150mila euro. Determinate, come ricordato durante la celebrazione del 5 marzo, il supporto del vescovo di Acireale affinché i lavori iniziassero subito e seguissero l’iter corretto.  In particolare l’intervento principale ha interessato il concatenamento del prospetto al corpo della chiesa, poiché a seguito del sisma di Santa Stefano, e per effetto prolungato anche di quello del 2002, lo scollamento si era aggravato. Sostituiti anche i tiranti in metallo in senso orizzontale collocati nella volta a botte della navata centrale.  Ulteriori interventi di messa in sicurezza sono stati eseguiti nella cella campanaria. Nel corso dei lavori, per effetto della continua e copiosa ricaduta di sabbia vulcanica, si è provveduto al montaggio di cavi in acciaio sul tetto della chiesa. Ciò per permettere le operazioni di pulizia e rimozione della sabbia in totale sicurezza da parte di operai specializzati.

Il vescovo Antonino Raspanti, il parroco don Santo Leonardi e i componenti del comitato pro riapertura chiesa

Il contributo determinante dei fedeli

Nel dicembre del 2021, nel corso della festa dell’Immacolata, nasce un comitato pro riapertura chiesa. Ne fanno parte Michele Cantarella, Alfredo Leonardi, Alfio Cavallaro, Giuseppe Mammino, Giuseppe Sapuppo e Antonino Ferlito. Le somme raccolte, circa 5mila euro, unitamente ad altri incassi frutto di donazioni dei parrocchiani, sono servite per alcni interventi. La lucidatura del pavimento, la pulizia generale della chiesa, eliminazione dell’umidità di risalita e la tinteggiatura delle pareti. E ancora: la vernice per i banchi e le porte d’ingresso. E tanti altri piccoli interventi, che nel loro insieme hanno restituito alla chiesa dignità e decoro. Per celebrare questa riapertura è stata disposta nell’arco della cantoria una nuova scritta ornamentale recante la dicitura “Gaude Virgo Gloriosa AD MMXXII”, antifona mariana che vuol dire “Gioisci o Vergine Gloriosa”.

Domenico Strano

 

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