Diocesi / Tre relatori d’eccezione per i 100 anni della chiesa di San Michele

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100 anni parrocchia san michele

La chiesa di San Michele arcangelo di Acireale festeggia un importante evento, il traguardo dei 100 anni  dall’istituzione a parrocchia. Doveroso un incontro dove studiosi della storia della città hanno relazionato sulla chiesa e la comunità che nel corso dei secoli si è accresciuta notevolmente.

Nel salone parrocchiale, che da diversi anni funge anche da luogo per le celebrazioni eucaristiche per l’inagibilità della chiesa, il parroco don Marcello Pulvirenti ha accolto i relatori. Cioè il professore Venerando Costarelli, lo storico Saro Bella ed il giornalista Antonio Trovato. Costarelli è autore di varie pubblicazioni dedicate alla storia della chiesa e al quartiere di San Michele. Ad apertura dell’incontro, ha elencato tutti i parroci che nel corso di 100 anni si sono succeduti alla guida della parrocchia.

Trovato, Bella e don pulvirenti
Da sin. Antonio Trovato, Saro Bella e don Marcello Pulvirenti

Dal canonico Francesco Lione Barbagallo, in carica dal 6 febbraio 1922 fino al 31 marzo 1946, dimessosi per motivi di salute e poi deceduto il 4 agosto 1947, al sacerdote Igino Sagù.  A seguire, monsignor Santo Urso, il canonico Vincenzo Castiglione, padre Dino Magnano, padre Orazio Adamantino, il canonico Venerando Licciardello, il sacerdote Emanuele Nicotra. Ed infine l’attuale parroco, dal 29 settembre 2019, Marcello Pulvirenti.

Anche la storia di Acireale nei 100 anni della parrocchia

Molti di loro sono ancora oggi ricordati con affetto dai fedeli che hanno sempre partecipato attivamente alla vita della parrocchia. Dopo il ricordo dei sacerdoti, ha preso la parola lo storico acese Saro Bella. Egli ha analizzato vari aspetti della storia di Acireale con riferimenti anche ad altri edifici acesi. E ha ripercorso pure gli epocali cambiamenti che hanno stravolto usi e costumi lungo questo secolo.

Già prima del ‘500 esisteva sullo stesso luogo una piccola cappella dedicata al santo realizzata dalla famiglia dei Gambino. Successivamente si edificò una prima chiesa, distrutta dal terremoto del 1693.

Costarelli e don Pulvirenti
Il prof. Nando Costarelli e don Marcello Pulvirenti

Distrutta nuovamente dal terremoto del 1783 fu progettata con un prospetto in stile neoclassico, con un pronao delimitato da una bella recinzione in ferro battuto e timpano a forma triangolare. Furono i cappellani di San Michele ad incaricare del progetto l’architetto Stefano Ittar, molto attivo in quel periodo ad Acireale.

Il pittore Michele Vecchio progettò le statue dei tre arcangeli, Michele, Raffaele e Gabriele, che adornano la parte superiore del frontespizio. Lo scultore Giuseppe Orlando le realizzò. La cupola purtroppo è priva della parte sommitale perché il lanternino crollò in seguito al violento terremoto del 1818. Oggi, dopo molti anni di chiusura dell’antico luogo di culto, finalmente una nuova stagione di restauri porterà, si spera presto, alla riapertura della chiesa.

La statua che raffigura l’arcangelo fu scolpita da un messinese tra il 1671 ed il 1679 e portata in processione per la prima volta nel 1681. Il venerato simulacro recentemente è stato restaurato. e il 18 settembre 2013 la congregazione di San Michele, istituita nel 2001, insieme alla comunità parrocchiale hanno potuto assistere alla sua benedizione da parte di papa Francesco nel sagrato di San Pietro.torta per i 100 anni parrocchia

100 anni della parrocchia: l’antico culto di San Michele

Infine il giornalista Antonio Trovato ha relazionato sull’antico culto di San Michele ad Acireale insieme al culto della patrona Santa Venera e del compatrono San Sebastiano. Tanti i quartieri che nel corso dei secoli hanno dato vita a processioni e festeggiamenti in onore dei santi, così presenti e sentiti nella comunità cristiana della città. E ancora oggi, sperando in un rapido ritorno alla normalità dopo la pandemia, Acireale si prepara a riprendere riti e culti mai dimenticati e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi ma sempre attuali per la comunità.

Infine, doveroso spegnere la fatidica candelina dei 100 anni, cosa che simbolicamente ha fatto padre Marcello, insieme ai relatori e ad un gruppo di parrocchiani. Adesso la comunità del quartiere San Michele aspetta con ansia di poter nuovamente entrare nella sua chiesa, restaurata e pronta ad accogliere i numerosi fedeli.

Gabriella Puleo

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