Emergenza coronavirus / Asp di Catania, nuove misure di sicurezza per le donazioni di sangue

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Pre-triage telefonico, secondo triage in presenza, procedure interne codificate. Si sono riorganizzate così le Unità Operative di Medicina Trasfusionale di Caltagirone e Paternò per garantire i necessari livelli di sicurezza per la donazione di sangue e appropriate misure di sorveglianza sui donatori.
Come si legge in una nota  informativa dell’ Azienda sanitaria provinciale di Catania – grazie alla preziosa sinergia con le Unità di raccolta sangue dell’Avis di Caltagirone e del Gdvs  (Gruppo donatori volontari sangue) di Paternò,  da sempre operativi nella raccolta di sangue ed emocomponenti sul territorio, è stata definita una specifica procedura per garantire sicurezza nelle procedure trasfusionali e assicurare il giusto livello di scorte di sangue e plasma per le regolari attività sanitarie, in particolare per quelle rivolte ai pazienti che hanno bisogno di trasfusioni a cadenza periodica.
I donatori vengono selezionati e sottoposti a triage in due distinti momenti: un primo triage è effettuato per telefono, al momento della prenotazione /convocazione; l’altro in fase di accoglienza, momento nel quale attraverso la rilevazione della temperatura corporea e dei parametri vitali vengono ammessi solo quanti sono in perfette condizioni di salute.
La procedura raccomandata dal Centro nazionale sangue, offre garanzia di sicurezza per tutti i soggetti coinvolti: donatori, operatori, pazienti.
Fino ad ora, presso i due servizi aziendali di medicina trasfusionale, non sono state registrate importanti flessioni nelle donazioni. È un dato rassicurante dovuto all’impegno dei volontari e degli operatori sanitari ai quali la Direzione aziendale dell’Asp di Catania rivolge sentimenti di gratitudine.
L’invito rivolto ai donatori – conclude la nota – è quindi di continuare a donare sangue, seguendo le regole, prenotando la donazione, contattando il centro trasfusionale o la propria associazione per evitare cosi assembramenti all’interno delle sale d’attesa e garantendo una programmazione continua e costante in modo da mantenere inalterate le scorte di sangue.

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