Maturità: “L’infinito viaggiare” di Magris per rompere con il passato

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maturitàMagris? Chi è costui? Tra i banchi di scuola, nei giorni degli esami di maturità, si incontrano sguardi basiti, mentre uguale meraviglia si snoda sui social network, migliaia le discussioni su facebook. Nel 2013 l’esame di Stato rende protagonista, forse per la prima volta, per quel che riguarda le varie tracce d’italiano, un autore vivente, esperto di cultura mitteleuropea, Claudio Magris.
I ragazzi si trovano dinnanzi a difficoltà non indifferenti, tenuto conto che, nella maggior parte degli istituti, il programma termina con il primo Novecento. Forse tale scelta è da ricondursi, incosciamente, ad una rottura con il passato e chissà che nelle scelte dei temi non si manifesti il gusto di chi  detiene il potere.
Verrebbe quasi spontaneo tracciare una analogia tra il significato di viaggio e frontiere, rimandando all’esodo da Fiume, di Magris, con l’idea fissa del presidente del Consiglio, Enrico Letta, di una Europa come congiunzione equivalente che, seppure svariata, consanguinea. E, ancora, si pensi alla traccia socioeconomica, si cita l’economista Raghuram G. Rajan e la sua critica al diktat della logica di mercato. Non si può avere una buona economia se non si ha una buona politica. Frasi queste che riecheggiano in Letta.
Ci si discosta dalle solite proposte anche per le tracce di articoli o brevi saggi laddove si chiede di analizzare creatività ed innovazione della genesi della cultura giovanile, dei social network, internet e nuovi media. E, ancora, nel tema generalista si interrogano i ragazzi sul commentare l’affermazione di Paul Nizan: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della mia vita”.
Tutte tracce che profumano di nuovo, con un comune denominatore: i dualismi. La società di massa, gli omicidi politici, la vita come cooperazione e non solo come competizione, i Paesi emergenti, che poco hanno di nozionismo quanto piuttosto uno sfogliare il mondo con occhi dischiusi.
La traccia più richiesta sembra essere stata “la ricerca scommette sul cervello”. Fa seguito, anche se le classifiche non siano istituzionali, quello letterario su “vita e creatività”, che trae spunto dal saggio “La rete della vita” di Fritjof Capra.

Maria Pia Risa

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