Il ricordo / L’attivismo e il cuore abitato dalla carità. Ecco don Francesco Russo, primo parroco di Dagala del Re

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“Il Sac. Francesco Russo fu apostolo e servo di Gesù Cristo per le anime”,  Con l’espressione usata da Mons.  Salvatore Scaccianoce allora prefetto per gli studi del seminario della nostra Diocesi, nel suo “Discorso” per le esequie dell’Arc. Francesco Russo avvenute a Dagala del Re Sabato 6 Dicembre del 1930,  possiamo riassumere nel modo più semplice, sintetico,  ed allo stesso tempo profondo, tutto ciò che si può affermare di un autentico sacerdote e pastore delle anime.

Nell’90° anniversario della morte dell’Arc. Francesco Russo, la nostra Comunità Parrocchiale di Dagala del Re, nell’esprimere ancora viva gratitudine al Signore poiché l’ha resa feconda di tante e sante vocazioni al sacerdozio, segno anche di esemplari testimonianze sacerdotali quali sono stati i pastori che l’hanno guidata nel corso del tempo, desidera ripercorrere un tratto di storia di essa particolarmente significativo anche per l’attuale frangente.

L’arciprete parroco don Francesco Russo (1872-1930), sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Dagala del Re

La vita zelante del primo parroco di Dagala del Re, nonché dagalese esso stesso e di umili origini, non si limitò solo alla sfera del culto, sebbene ne avesse grande cura nel prepararli come anche quei momenti fondamentali di formazione cristiana e di festa che si vivono, un tempo più di ora, a Dagala: “perché la Novena e festa dell’Immacolata, e le feste del Natale e del Corpus Domini, e gli Esercizi riuscissero feste dell’anima” (Discorso di Mons. Scaccianoce); ritrovandosi a vivere l’esperienza del terremoto del 1914 ,della Prima Guerra mondiale, e della terribile pandemia spagnola, l’opera di Don Francesco si concentrò anche nell’assistenza spirituale, morale e materiale delle famiglie coinvolte drasticamente dai tragici eventi. Cosa dice a noi la testimonianza di Don Francesco, in tempi che, per i fatti che abbiamo vissuto a causa del terremoto del 2018 e dell’epidemia da Covid19 che stiamo vivendo, sembrano rassomigliare per le circostanze alla sua epoca?

La figura di un grande sacerdote dal cuore abitato dalla carità e dalla sollecitudine per lo sviluppo anche urbanistico e sociale del suo territorio sembra travalicare i confini del tempo per sollecitare oggi, soprattutto noi sacerdoti, a percorrere con slancio la via del vangelo ed a predicare l’annuncio di salvezza tramite la prossimità ad ogni uomo nella logica dell’Incarnazione; direbbe papa Francesco, a divenire “pastori con l’odore delle pecore”. 

Desidero ringraziare particolarmente il carissimo Domenico Strano, innamorato delle sue radici, che, con puntualità ed opportunità ha proposto in questi giorni di rivisitare l’attuale momento storico della nostra comunità parrocchiale, ma non solo, alla luce della testimonianza di Don Francesco Russo, primo Arciprete Parroco di Dagala del Re.

Don Santo Leonardi

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