ISWEC, l’energia dalle onde del mare al largo di Pantelleria

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ISWEC è un impianto che da marzo di quest’anno produce energia dalle onde del mare al largo di Pantelleria. Si tratta di un’energia rinnovabile dai grandi vantaggi, che merita di essere presa più in considerazione nel panorama della green energy.

ISWEC / Energia rinnovabile dalle onde del mare al largo di Pantelleria

Le energie rinnovabili sono fonti di energia che si rigenerano naturalmente nel tempo, non si esauriscono e se implementate correttamente consentirebbero di abbandonare definitivamente i combustibili fossili, mitigando i cambiamenti climatici. Secondo l’ultimo report dell’International Renewable Energy Agency (IRENA), l’83% di tutta la capacità elettrica aggiunta nel 2022 è stata ottenuta da fonti rinnovabili. Fra queste vi sono energia solare, energia eolica, energia idroelettrica, energia geotermica, energia delle biomasse ed energia marina. Quest’ultima è una delle meno utilizzate ma si pensa possa essere proprio la più promettente per il futuro prossimo.

ISWEC / Energia dalle onde del mare al largo di Pantelleria

Il mare rappresenta una delle principali fonti di energia rinnovabile non valorizzate del Pianeta: ENEA e RSE hanno fatto una stima secondo la quale se si sfruttasse l’energia fornita dagli oceani (moto ondoso, maree, salinità e gradiente termico) si avrebbero più o meno 80 mila TWh, corrispondenti all’incirca a cinque volte il fabbisogno elettrico globale. Tenendo in considerazione il solo moto ondoso esso è stato valutato possa produrre circa 2 TW a livello globale, ovvero circa 18 mila TWh all’anno (quasi la richiesta annua di elettricità del pianeta).

Il vantaggio principale rispetto alle altre rinnovabili (come l’eolico o il fotovoltaico) consiste nella bassa variabilità produttiva rispetto alle condizioni climatiche e la sua essendo disponibile con continuità di giorno e di notte. Inoltre vi è una vasta disponibilità di materia prima. Consideriamo, infatti, che il 70% della superficie terrestre è ricoperta da acqua, di cui il 97% è costituito da mare e oceani. In ultimis, può essere considerata anche l’energia più “densa”: accentra quella derivata dal vento e quella prodotta dal riscaldamento dell’atmosfera dovuto al sole. Nonostante tutto ciò, questa fonte energetica ha una bassissima diffusione: le cause di ciò possono essere ricercate nella carenza di convergenza verso un’unica soluzione.

ISWEC / Energia dalle onde del mare al largo di Pantelleria: l’Italia e la ricerca

L’Italia è all’avanguardia nella ricerca in quest’ambito: l’Eni in collaborazione con il Politecnico di Torino, ha creato MORE – Marine Offshore Renewable Energy Lab. Si tratta di un laboratorio totalmente destinato all’implementazione di tecnologie per ricavare energia non solo dal moto ondoso, ma anche dalle correnti oceaniche, dalle maree e dal gradiente salino.

Queste ricerche hanno condotto a qualcosa che si discosta dagli odierni sistemi WEC (Wave Energy Converter) attualmente esistenti al mondo: un sistema chiamato ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter) ha visto la luce dopo diversi anni di studi. E’ un impianto costituito da uno scafo galleggiante sigillato che contiene al suo interno una coppia di sistemi giroscopici connessi a dei generatori. L’energia prodotta viene trasportata tramite un cavo sottomarino e resa subito disponibile.

Il dispositivo ISWEC che dal 2012 si trova nelle acque siciliane per studi e test è in collegamento dalla prima settimana di questo marzo alla rete dell’isola di Pantelleria, che sarà la prima in Italia a sfruttare il moto ondoso per il suo approvvigionamento elettrico. Si trova a 800 metri dalla sua costa e si prevede che possa raggiungere i 260 kW di picco di produzione di energia. Ha anche il prezioso scopo di acquisire dati per ottimizzare la progettazione di nuovi dispositivi.

ISWEC / Energia dalle onde del mare al largo di Pantelleria: novità tecnologiche

Il primo concept di questa tecnologia avanguardistica risale addirittura al 2006, quando i professori Giuliana Mattiazzo e Ermanno Giorcelli del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino hanno creato un team di ricerca al riguardo. Dopo quasi 20 anni di studi, si è arrivati ad un sistema assolutamente innovativo e in discontinuità addirittura rispetto al panorama mondiale.

Una delle caratteristiche che rendono questo sistema unico al mondo è l’ottimizzazione del funzionamento del dispositivo al variare dell’intensità delle onde e delle condizioni meteomarine. E’, di fatti, possibile modificare l’inerzia del dispositivo come se ne cambiassero le dimensioni, grazie ai modelli matematici avanzati sviluppati dai supercomputer HPC4 e HPC5. Inoltre è stata di fondamentale importanza l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla coperta dello scafo. Questi offrono un’ampia superficie di cattura della risorsa solare, integrando quindi un’altra forma di energia rinnovabile. ISWEC, infine, si caratterizza per un impatto paesaggistico molto basso, di fatti il dispositivo emerge solamente per circa 1 metro sopra il livello dell’acqua.

                                                                                     Maria Maddalena La Ferla

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