Judo / Sale a 4 il record di medaglie per l’Italia ai mondiali di Judo 

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Odette Giuffrida Mondiali di Judo

È un nuovo record quello di quattro medaglie per l’Italia ai campionati mondiali di Judo a Doha. Il team italiano non aveva mai vinto così tanto in 62 edizioni.   

Judo / Sale a 4 il record di medaglie per l’Italia ai mondiali di Judo 

Non arriva la medaglia più preziosa a Doha, durante i Mondiali svoltisi dal 7 al 14 maggio. Arriva, però, un record per l’Italia che non aveva mai vinto più di tre medaglie ai mondiali di Judo. Ne aveva vinte tre a New York nel 1980 e a Barcellona nel 1991 e vince, quest’anno, quattro medaglie che le consentono di stare nella Top Ten del medagliere.
Dai 19 azzurri in squadra che Nicholas Mungai – il capitano degli uomini- ha descritto come « una delle squadre più forti e competitive che l’Italia abbia mai avuto » arrivano tre bronzi e un argento rispettivamente da Assunta Scutto, Odette Giuffrida, Alice Bellandi e Manuel Lombardo.   

Trionfo delle azzurre tra conferme e nuovi traguardi 

La prima medaglia arriva nella prima giornata da Assunta Scutto chiamata “Susy”. La 21enne di Scampia, che soli sette mesi fa a Tashkent, al suo esordio tra i Senior, aveva già ottenuto il bronzo mondiale, regala un altro bronzo all’Italia. L’atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle riesce, infatti, ad ottenere uno splendido bronzo battendo nella finale per il terzo posto l’atleta kazaka Abiba Abuzhakynova – quinta nel ranking internazionale- grazie ad un waza-ari (secondo punteggio più alto nel judo) a pochi secondi dall’inizio dell’incontro. «Avevo l’armatura di Dio, mi sentivo una forza sovrannaturale», queste le sue parole al termine dell’incontro nella categoria -48 kg.  

Sembra aver indossato l’armatura di Dio anche Odette che si è sempre definita «la judoka di Dio» e che, dopo otto mondiali, conquista finalmente la sua prima medaglia. Non delude, infatti, la capitana delle donne, la veterana Odette Giuffrida che, dopo l’ottimo avvio di Susy, porta ancora in alto i colori della squadra.
È a dir poco magica sul tatami dell’Al Attiyah Arena di Doha in cui la judoka romana conquista l’unica medaglia mancante al palmares della 28enne azzurra che conta già un oro europeo (quello di Praga nel 2020) e ben due medaglie olimpiche (argento a Rio 2016 e a Tokyo 2020), ma non aveva ancora guadagnato nessuna medaglia negli otto Mondiali disputati.

La medaglia, però, finalmente arriva nella finale per il bronzo della categoria -52 kg. La “judoka di Dio” ha, infatti, la meglio sulla kosovara Distria Krasniqi, battuta dopo otto minuti di Golden Score grazie ad uno stupendo waza-ari.   

Due medaglie un po’ strette per Manuel e Alice   

Se le prime due medaglie hanno soddisfatto gli atleti che le hanno conquistate, la stessa cosa non può dirsi per le altre due. Rimane un po’ di maro in bocca, infatti, per l’argento di Manuel e il bronzo di Alice. «L’Italia aspetta il primo campione del mondo e saremo tutti a Doha per provare ad entrare nella storia » queste le parole di Angelo Pantano prima dell’inizio del Mondiale e questo l’obiettivo di Manuel Lombardo. Obiettivo che stava per realizzarsi quando, durante la terza giornata di mondiali di Judo, nella finale per un oro che sembra stregato per l’Italia del judo maschile, l’atleta torinese stava per portare a casa la tanto attesa medaglia prima di essere squalificato per aver toccato con la testa il tatami tentando un waza-ari.

«Mi sentivo bene, si poteva fare di più sicuramente e questo non è il metallo per cui sono venuto: perdere la finale così è veramente devastante – queste le sue parole non appena sceso dal podio-. È stata una gara lunghissima, cominciata molto presto al mattino, difficile quasi più dal punto di vista mentale rispetto a quello fisico. Soprattutto a un Mondiale in cui gli avversari sono tutti forti. – ha poi aggiunto- Mi porto a casa questa medaglia d’argento e qualche spunto su cui poter lavorare». Parole amare che non fanno, però, cadere Manuel nello sconforto che, ne siamo sicuri, ha solo rimandato di un incontro il suo ingresso nella leggenda. 

L’argento di Lombardo

Aveva già regalato alla spedizione italiana il record di medaglie in un’unica rassegna: tre. Era, però, chiaro come il team azzurro non sembrasse ancora sazio. Dopo la medaglia mancata per poco a Christian Parlati che, a un solo mese di distanza da un grave infortunio, era riuscito ad arrivare in finale per il bronzo, la quarta medaglia finalmente arriva. Viene vinta, infatti, nella sesta giornata di Mondiali, lo scorso 12 maggio, la quarta medaglia che l’Italia non aveva mai conquistato ai mondiali di Judo.  

La storica medaglia firmata da Alice Bellandi

L’atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle conquista il terzo gradino del podio nella categoria -78 kg. Ci riesce battendo nella finale per il bronzo la giapponese Hamada, campionessa olimpica in carica. L’azzurra ha vinto per hansoku-make, ovvero per squalifica dell’avversaria in seguito a tre sanzioni. Risultato molto importante ma che sta comunque stretto alla 24enne bresciana. La stessa, come dichiarato in lacrime al termine del match, puntava al gradino più alto del podio. «Next time gold», queste erano state le sue parole alla telecamera subito dopo la fine dell’incontro. Un po’ di amarezza, quindi, per dei giovani atleti che non si accontentano e puntano sempre più in alto. Ma tante emozioni per un pubblico che spera in una riconferma e in un riscatto di questi giovani campioni già l’anno prossimo. A Parigi, le medaglie che li aspettano, avranno cinque cerchi.  

Noemi Di Benedetto

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