L’appello dei vescovi siciliani in vista delle elezioni regionali

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A conclusione della sessione autunnale della Conferenza episcopale siciliana (Cesi), tenutasi a Palermo dall’8 al 10 ottobre 2012, i vescovi della Sicilia hanno rivolto un appello-riflessione alla comunità ecclesiale e sociale della regione, in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento siciliano e del Presidente della regione. Tale appello è contenuto in un documento dal titolo “Amate la Giustizia, voi che governate sulla terra”, ed è indirizzato sia ai fedeli cristiani che a quanti hanno responsabilità di governo.

Il documento si apre con una attenta analisi della situazione socio-politica della Sicilia, in cui la chiusura anticipata della legislatura giunge in una fase di allarmante decadimento culturale, politico, sociale ed economico dell’isola. C’è quindi un invito ad “un discernimento profondamente evangelico” e ad un esame di coscienza riguardo alle responsabilità che coinvolgono anche i credenti. Le maggiori  preoccupazioni per il declino della nostra regione riguardano soprattutto la qualità di vita delle persone e delle famiglie ed il futuro dei giovani. La famiglia è da sempre stata sotto l’attenzione della Cesi, attenzione confermata anche in questa occasione, unitamente a quella per la crescita esponenziale dell’emigrazione intellettuale ed agli intollerabili livelli della disoccupazione giovanile. “L’attenzione verso il mondo giovanile, di conseguenza, deve tradursi in obiettivi prioritari”.

I vescovi siciliani in assise

Quali sono, dunque, in tale contesto, le sfide da vincere? Anzitutto “superare l’individualismo” attraverso “una solidarietà lungimirante”. Occorre inoltre riscoprire la stima per l’originaria “vocazione al bene”, ripartendo dalla centralità della persona e dalla sua naturale inclinazione a realizzare se stessa nella relazione con gli altri. Centralità della persona che vuol dire, in primo luogo, promuovere la libertà educativa con un maggiore sostegno alla scuola, ed una maggiore attenzione alla qualità del sistema dell’istruzione e della formazione. Non manca un invito ad un autentico impegno in favore di una legalità non puramente formale, prendendo come riferimento gli esempi di don Pino Puglisi e del giudice Livatino.

Il documento si conclude con un incoraggiamento alle comunità ecclesiali ad “essere segno di speranza per tutto il popolo siciliano, testimoniando dentro le difficoltà che tutti vivono, la certezza di Cristo presente ed operante nella storia”. Viene infine annunciata, “sin d’ora, la volontà di costituire in corrispondenza dell’avvio della nuova Legislatura regionale un Osservatorio sulle politiche pubbliche regionali, per offrire appropriati strumenti di analisi e di proposta al dibattito pubblico regionale”.

Nino De Maria

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