Inserita nella manifestazione a livello nazionale Il maggio dei Libri 2025, nella Sala Galatea del Palazzo di Città di Acireale, si è svolta la presentazione del volume Don Peppino Di Bartolo e la pasticceria acese. Un ricettario ritrovato di Salvatore, Antonino e Carmelo Di Bartolo, curato da Marcello Proietto.(Algra 2024).
L’incontro si è aperto coi saluti dell’ing. Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale, dell’avv. Enzo Di Mauro, assessore alla Cultura, e dell’avv. Laura Toscano, assessore alle Attività produttive ed economiche, che hanno ribadito all’unisono l’importanza della pubblicazione per la conoscenza della tradizione dolciaria ad Acireale.
L’evento è stato voluto e patrocinato dai club services ricadenti nel territorio acese. In particolare dalla Fidapa, con la presidente prof.ssa Vera Petralia, dal Kiwanis, col presidente geom. Antonino Cataldo e dall’AIPARC, capitanato dal maestro Vera Pulvirenti. Anche i presidenti dei sodalizi si sono soffermati sul valore culturale e sociale del libro per la riscoperta della memoria storica locale.
La prof.ssa Caterina Pennisi, in veste di moderatrice dell’incontro, ha sottolineato la trasversalità del ricettario con altre discipline. In particolare, relative alla sociologia e alla linguistica per uno studio approfondito del documento archivistico. Il suo intervento è stato cadenzato da alcune domande rivolte a Carmelo Di Bartolo, uno dei figli del noto pasticcere don Peppino
Carmelo Di Bartolo racconta la gestione familiare della pasticceria acese
Di Bartolo, noto designer milanese, ha reso evidente il valore affettivo del ricettario raccontando aneddoti del papà e dell’intera famiglia. Quando, dagli anni ’50 agli anni ’70 del Novecento, gestivano la pasticceria in via Ruggero Settimo, accanto all’ex Palazzo degli Studi, oggi sede della Fondazione Carnevale.
Ha chiuso l’interessante incontro Marcello Proietto, archivista e bibliotecario presso l’Istituto europeo di design di Milano, noto per le sue ricerche d’archivio alla riscoperta della storia di Acireale. Proietto ha curato l’intero volume, dalla trascrizione del ricettario alla struttura dell’intera pubblicazione. Nel suo intervento, ha messo in evidenza il valore culturale del ricettario, fonte archivistica di notevole importanza.
Partendo dalla nozione di “documento”, ha condotto l’attento pubblico all’evoluzione e transizione materiale del ricettario nell’assunzione del concetto di “monumento”. Ossia il documento si riveste di valore storico-culturale. Proietto, in chiusura del suo intervento, ha invitato gli studiosi di storia acese ad attenzionare un nuovo filone-ricerca volto al recupero della tradizione dolciaria.
I convenuti, a termine dell’incontro, hanno gustato squisiti dolci realizzati per l’occasione e una granita in piazza Duomo, dove era in corso la prima giornata della Nivarata 2025.
L.V.