Messina / La Fondazione di Comunità, modello di rilancio per i territori

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Con la visione strategica della Fondazione di Comunità di Messina si supera di gran lunga la logica della filantropia tradizionale. La fondazione nasce con l’obiettivo esplicito di promuovere metamorfosi urbane e sociali. Il tutto tramite l’organizzazione di policy innovative capaci di contrastare diseguaglianze e processi di mutamento climatico. La principale finalità della Fondazione è, quindi, quella di promuovere lo sviluppo umano sostenibile. Con una continua creazione di interconnessioni, fra sistema di welfare, sistema culturale, sistema produttivo, programmi di ricerca e di trasferimento tecnologico. Tali azioni mirano all’attrazione di talenti creativi e scientifici con la riqualificazione dei beni comuni e di valorizzazione delle social capabilities dei territori.

Fondazione di Comunità di Messina

Nasce dal partenariato di alcune tra le principali reti sociali, educative, istituzionali e della ricerca scientifica del territorio. Svolgono un ruolo altrettanto importanti gli attori e i network sociali nazionali e internazionali. Gli attori locali coinvolti in qualità di soci fondatori nascono da una storia comune di impegno civile per il cambiamento e costituiscono il nucleo fondativo del Distretto Sociale Evoluto di Messina. Ad esempio, l’Ecos-Med, Fondazione Orca, Fondazione Padre Pino Puglisi, Consorzio Sol.E. A completare il quadro degli attori locali che hanno promosso e co-fondato la Fondazione di Comunità di Messina: Confindustria Messina e ASP di Messina. 

La fondazione verte su dei programmi di riqualificazione urbana. Sviluppa programmi articolati di riqualificazione urbana e di beni comuni, finalizzati allo sviluppo umano sostenibile delle comunità e dei territori. Nel tempo la Fondazione ha coordinato e co-finanziato la riqualificazione e la rifunzionalizzazione di numerose aree ambientali e architettonico-monumentali di grande pregio che si trovavano in condizione di abbandono o addirittura occupate dalla criminalità organizzata. I fondi e i luoghi della Fondazione narrano storie di “svelamento” della bellezza.

La Fondazione di Comunità di Messina persegue la propria missione non solo attraverso l’attività erogativa ma anche attraverso una visione innovativa e socialmente responsabile degli investimenti. Infatti, come prevede il piano economico, circa il 50% delle risorse verranno investite nella produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici diffusi. Con riferimento a questi ultimi, la produzione energetica sarà a beneficio delle 800 famiglie aderenti all’iniziativa, determinando un evidente impatto socio-economico sul territorio.

I fondi

Oltre al Parco Energetico, ricordiamo anche i vari fondi nelle zona del messinese e provincia. Come ad esempio, il Fondo di Barcellona Pozzo di Gotto ed a Salina il Fondo di Pia Patini. Per quanto riguarda il primo, infatti, nell’area vasta dello Stretto di Messina è stato realizzato un parco diffuso fotovoltaico. A proprie spese, sui manufatti messi a disposizione dai soggetti selezionati, la Fondazione ha realizzato 184 impianti. Possiamo dire che l’investimento del fondo nel parco energetico è, dunque, pienamente mission related. Sicuramente degno di nota è anche l’intesa con il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto insieme all’artista Emilio Isgrò.

Invece, il Fondo Pia Patini è destinato allo “sviluppo di attività culturali e di assistenza ai bambini, agli anziani e ai giovani bisognosi di tutta l’isola di Salina” ed è governato da un comitato di gestione del Fondo costituito dal Segretario Generale della Fondazione di Comunità di Messina, dalla sig.ra Pinella Travaglia e dal prof. Luigino Bruni, docente di economia e rappresentante del mondo dell’Economia di Comunione.

Il gruppo e le reti: le partecipazioni strategiche 

Quale è il senso dell’agire della Fondazione di Comunità di Messina? Sicuramente l’attivare sui territori di riferimento iniziative sistemiche, durature, evolutive, di livello internazionale che possano costituire l’evento permanente attorno a cui ripensare elementi di sviluppo del territorio. E per rendere progressivamente più efficaci e più capaci di trasformare le policy di sviluppo umano la Fondazione ha favorito la nascita di strumenti strategici o ha scelto di effettuare importanti partecipazioni. Collaborazioni con, ad esempio, Banca Popolare Etica e Solidarity and Energy S.p.A. L’obiettivo del progetto è quello di creare consapevolezza del territorio. E’, infatti, un dovere riscoprirlo, proteggerlo e valorizzarlo.

Fondazione Comunità di Messina: i progetti andati in porto

Tra i numerosi progetti andati in porto, è degno di nota “Ri-connettersi”, selezionato dall’Impresa Sociale con i bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto alla povertà educativa minorile. L’obiettivo è quello di promuovere il benessere dei bambini con Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) e delle loro famiglie. Sono queste infatti le modalità di stimolo emotivo e cognitivo che fanno ricorso a tecnologie sperimentali avanzate, con supporto alla socialità. Da questo punto di vista Ri-connettersi interviene con interventi progressivi che lavorano sullo sviluppo degli stimoli emotivi e cognitivi e sull’inclusione sociale ed educativa e che proprio per le loro caratteristiche fortemente innovative incarnano un modello che verrà sottoposto alla validazione dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il Museo di Arte Contemporanea della Fondazione Horcynus Orca rappresenta un primo step. Qui, in un ambiente sensibile, protetto e rassicurante, i bambini sperimentano percorsi graduali e personalizzati. Con lo scopo di immergersi e confrontarsi con una realtà virtuale progettata appositamente per loro. Nei laboratori, ideati e curati dalle ricercatrici dell’IRIB-CNR, i bambini – in un rapporto di uno a uno con le operatrici – si confrontano con il “Protocollo di Attivazione Visiva”: una serie di giochi visivi di associazione logica rivolti proprio a potenziare e rafforzare la loro attenzione. Progetto che come fine ultimo quello di  socializzazione tra i bambini con DSA e le loro famiglie, che proseguiranno questo percorso in una dimensione comunitaria e amichevole, affiancati da istruttori sportivi specializzati e fisioterapisti, a cura dell’Associazione Onde Blu.

Giorgia Fichera

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