Musica / Gianfranco Pappalardo Fiumara e Sumi Jo premiati al Carnegie Hall di New York

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Sumi Jo e Gianfranco Pappalardo Fiumara

Il pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara e il soprano Sumi Jo saranno insigniti, il prossimo 22 novembre, alla Carnegie Hall di New York, il tempio mondiale della musica, del prestigioso premio ‘Callas Prize’.
Gli artisti – illustra una nota stampa – riceveranno l’ambito riconoscimento al termine di un concerto che li vedrà protagonisti, insieme ai chitarristi Agatino Scuderi e Gloria Pafumi, al tenore Andrea Raiti e al soprano Mariagrazia De Luca, in una serata speciale dedicata alla lirica italiana.

Pappalardo Fiumara proporrà un repertorio che spazia da Pietro Mascagni (‘L’amico Fritz/Intermezzo) a Vincenzo Bellini (‘Capriccio’ – ‘Sonata per pianoforte’). Ma si esibirà anche come pianista accompagnatore di Sumi Jo, celebre soprano italo-coreano, già insignita della medaglia d’onore dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Accompagnerà anche gli altri artisti in scena. Sumi Jo e Gianfranco Pappalardo Fiumara

 

A Gianfranco Pappalardo Fiumara e Sumi Jo il premio ‘Callas Prize’


Il concerto, interamente dedicato alla musica italiana, registra già il tutto esaurito. Ad introdurlo, sotto il profilo musicologico, sarà il critico e storico dell’arte Nicolò Fiorenza. Questi, al termine della serata, consegnerà il premio ‘Callas Prize’ a Sumi Jo per la straordinaria carriera internazionale. E anche a Gianfranco Pappalardo Fiumara, come uno dei maggiori interpreti della musica barocca al pianoforte.

 

“Sono onorato di tornare per la sesta volta ad esibirmi alla Carnegie Hall di New York – commenta Gianfranco Pappalardo Fiumara. Credo che rappresenti uno dei luoghi davvero magici per ogni solista. Inoltre, essere alla Carnegie Hall con Sumi Jo, uno dei più importanti soprani a livello mondiale, che ha varcato i più grandi teatri del mondo con personaggi come Von Karajan, Muti e Abbado, per me è un onore. Oltre che rappresentare il coronamento di un sogno per la mia carriera.

Il mio suggerimento per tutti coloro che vogliono varcare queste vette del concertismo internazionale – conclude – è quello di essere determinati.  E credere in sé stessi e nella propria vocazione”.  

 

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