Ospedale Cannizzaro / Supereroi acrobatici per dare gioia ai piccoli pazienti

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supereroi acrobatici all'ospedale

Hanno dato spettacolo a chi osservava dall’esterno e regalato sorrisi ai piccoli ricoverati che li aspettavano in reparto. I supereroi acrobatici ieri mattina hanno animato l’Ospedale Cannizzaro, calandosi con le funi dal tetto dell’edificio F3 ed entrando dalle finestre nella ludoteca della Pediatria.

Da Spiderman a Flash-informa una nota del Cannizzaro – da Batman a Capitan America, da Superman a Hulk, i personaggi più famosi di fumetti e cartoni si sono resi protagonisti di un’iniziativa di solidarietà, realizzata dall’associazione SEA (Super Eroi Acrobatici), organizzazione senza scopo di lucro impegnata proprio nella realizzazione di eventi dedicati ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici di tutta Italia. L’ABIO (Associazione Bambini in Ospedale), attiva da anni in ospedale, ha promosso l’evento al Cannizzaro, coordinato con la Direzione aziendale.ospedale Cannizzaro, supereroi in pediatria

Scenografica la discesa verticale con ganci e funi, per circa 20 metri, davanti alle finestre dei reparti fino al piano 3 della Pediatria. Qui poi i supereroi hanno consegnato un dono a ogni piccolo paziente.

Ospedale Cannizzaro, supereroi acrobatici per dare gioia ai piccoli pazienti

«Abbiamo offerto momenti di serenità di cui in ospedale c’è sempre tanto bisogno – ha detto il dott. Salvatore Giuffrida, direttore generale, presente insieme alla dott.ssa Diana Cinà, direttore sanitario – a maggior ragione in un reparto pediatrico. È stato emozionante per i bambini ma anche per noi. Ringraziamo questi professionisti e i volontari dell’ABIO, insieme alla dott.ssa Antonella Di Stefano direttore della divisione di Pediatria e PS Pediatrico».supereroi al Cannizzaro

«Dopo oltre due anni di limitazioni nei contatti con l’esterno – ha aggiunto Di Stefano – è stato un regalo molto gradito quello che ci ha proposto ABIO “ingaggiando” i supereroi.
I bambini sono stati felicissimi e con loro i genitori perché sono riusciti a incontrare i loro beniamini. Qualcuno con la flebo, qualcuno in stanza perché ancora non pronto a uscire. Sono stati per tutti momenti di gioia e spensieratezza che siamo sicuri ricorderanno a lungo».

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