Quale “movida” per Acireale?

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La richiesta è di quelle inequivocabili, acclamate a gran voce, già da parecchio tempo, da associazioni culturali e formazioni politiche cittadine: reperire nuovi spazi per l’aggregazione giovanile e l’associazionismo, integrando un tentativo, mai sopito, di far rivivere il centro storico di Acireale. A farsi portavoce di queste importanti istanze sia le associazioni culturali “Acigaia” e “Nuova Galatea”  che il circolo acese di Sinistra Ecologia e Libertà.  Evidenziando la necessità di riuscire a proporre alternative valide all’esodo dei giovani verso i centri vicini, giacché allo stato attuale, scarseggiano i luoghi di aggregazione e divertimento, “Acigaia” e “Nuova Galatea” propongono una “ricetta” da sottoporre all’Amministrazione Comunale,  spingendo, in tal senso, per l’individuazione di un’area urbana con pub, ristoranti, e locali di ritrovo da potere dedicare interamente all’aggregazione e alla  “movida” giovanile. “ E’ necessario individuare un’area del centro storico di Acireale da far rivivere – affermano all’unisono Paolo Monaco ed Alessandro Coco, rispettivamente presidenti di “AciGaia” e “Nuova Galatea” – che, comprendendo bar, pizzerie, disco-pub e altro, puntino a creare una zona dedicata allo svago serale, oltreché a ravvivare l’offerta e l’attrattività per i turisti che visitano Acireale”. A sostegno di ciò, le due associazioni hanno anche ipotizzato una serie di misure in favore dei gestori delle attività, a partire da agevolazioni fiscali tra cui la riduzione, se non addirittura l’azzeramento, delle imposte comunali, le concessioni gratuite del suolo pubblico e la regolazione dei canoni di affitto degli immobili destinati all’uso commerciale. Un modo utile, come spiegato, per evitare di acuire la dispersione sul territorio delle attività esistenti, indebolite perché poco conosciute e relegate in zone della città lontane dal centro storico. “Tra le tante agevolazioni destinate ai gestori, sarebbe, tra l’altro, auspicabile – concludono i due rappresentanti delle associazioni culturali – una specifica regolamentazione dei canoni d’affitto dei locali che, attraverso accordi generali di categoria con istituti di credito, possa servire da volàno all’investimento. Solo così si possono gettare le basi per far nascere una naturale movida acese da convogliare interamente nella zona del centro storico”. Parla invece di situazione stagnante Sinistra Ecologia e Libertà che, stigmatizzando l’ingiustificata chiusura e l’inutilizzo dei pochi luoghi comunali riservati ad iniziative di carattere culturale, reclama luoghi e spazi dove i giovani possano incontrarsi per dare linfa alla tradizione culturale ed artistica acese. È la stessa formazione acese di SEL a richiedere la “restituzione” alla collettività di alcuni spazi simbolo tra cui l’ex Liceo Classico “Gulli e Pennisi” e la Sala “Costarelli” del Palazzo Municipale, luoghi ormai preda dell’incuria o destinati ad iniziative poco attinenti alle tradizioni della città. Un appello forte, quello delle formazioni acesi, che intendono rompere il silenzio sulla questione, da troppo tempo taciuta.

Riccardo Anastasi

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