Ricordando Laura, angelo di speranza

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Laura Faro

Nell’ambito del progetto dell’I.C. “A. Manzoni” “Santa Venerina fra Storia, Letteratura, Arte e Tradizione” e del quarto incontro aperto al pubblico, alla presenza dei genitori e dei familiari e del sindaco di S. Venerina è stata ricordata Laura Faro, una giovane tragicamente scomparsa 12 anni fa. Laura  era nata nel 1974 da Salvatore e Giovanna, prima di tre sorelle. Dopo la scuola media, si iscrisse all’istituto tecnico commerciale “Pantano” di Riposto, dove conseguì la maturità. Ma nel tempo nasceva in lei la vocazione educativa e decise di conseguire da esterna anche la maturità magistrale, che ottenne con ottimi risultati nell’Istituto “Regina Elena” di Acireale. La sua sensibilità si affinava ulteriormente con la frequenza del corso di pianoforte presso il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta, dove  superò a pieni voti  il 5° anno il 23 ottobre 1996. Bandito il concorso magistrale, pensò che era giunto il momento di concretizzare il suo sogno di diventare insegnante e di svolgere in pieno l’opera educativa. Si preparò con grande scrupolo e straordinario impegno e vinse il concorso.

Laura Faro nelle vesti dell'angelo e Mimma Mercurio nei panni di Maria

Fu nominata in una scuola elementare di Misterbianco, dove si recava puntualmente ogni mattina dopo aver predisposto a casa tutti i materiali e gli esercizi didattici per i “suoi” bambini. Un brutto incidente stradale avvenuto  il 5 marzo 1999 fu la causa della sua morte prematura, che troncò una vita aperta ancora a tante possibilità. Si era intanto sposata e fu interrotta bruscamente anche una vita familiare piena di tante promesse. Nel suo agire sociale appariva un po’ riservata, ma era pronta a collaborare ad iniziative di qualità in cui i valori  venivano declamati e rappresentati, come nella Sacra Rappresentazione Natalizia secondo la tradizione popolare siciliana, che si svolgeva negli anni Ottanta del secolo scorso in Piazza Roma a S. Venerina. Ella impersonò l’angelo nell’Annunciazione a Maria, quest’ultima interpretata dall’attrice Mimma Mercurio. La sua sensibilità associata ad una intelligenza aperta e solidale le faceva cogliere gli aspetti più vari dell’esperienza umana e i caratteri delle persone con le quali condivideva la sua vita ordinariamente.

I coniugi Faro alla commemorazione della figlia

Leggeva, scriveva, si esercitava sui temi della scuola e dell’educazione. Il suo dire era sempre chiaro e correttamente articolato: coglieva gli aspetti essenziali con naturalezza e riusciva a trovare i nessi problematici senza alcuna difficoltà. Ma sapeva essere anche gioiosa e divertente quando c’erano ricorrenze in famiglia come i compleanni o gli anniversari di matrimonio. Quanto tutti si trovavano riuniti a festeggiare, non poteva mancare la sua composizione in versi, sempre in rima, per descrivere tra il serio e il faceto, sempre con affetto e sottile ironia i personaggi in gioco. Usava indifferentemente la lingua italiana o il dialetto, anche se quest’ultimo dava più colore alla declamazione a voce alta. Scrisse anche poesie non di occasione, ma non è stato possibile rintracciarle. Noi la vogliamo ricordare con affetto a dodici anni dalla sua tragica scomparsa, che ha lasciato un vuoto nei suoi cari e in tutti coloro che l’avevano conosciuta ed apprezzata.

Proprio lo scorso 7 aprile avrebbe compiuto 37 anni.  Nel corso dell’incontro sono state declamate alcune delle sue poesie d’occasione, volutamente brillanti e divertenti, tra quelle gentilmente forniteci dalla  ex suocera Maria Cavallaro, sottolineate dalle immagini proiettate sullo schermo messe a disposizione dai suoi genitori.  Sentivamo di doverla ricordare, ma non in modo mesto, anche se è difficile. Lei era sostanzialmente positiva e guardava avanti con sicurezza e speranza. La foto dell’angelo dell’Annunciazione ci ricorda che un angelo è tornato nel suo mondo fuori dal tempo.

                                                                                                 Giovanni Vecchio

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