Santo Natale / Davanti al presepe ci si ricorda che l’Amore cammina con noi

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Davanti al Presepe ci si ricorda che L’Amore ha accolto l’umanità per camminare con noi sulle strade della vita.
L’Amore cammina con noi sulle strade a volte strette, a volte in penombra, altre volte assolate. Cammina con noi lungo i crocicchi inscrutabili del cuore dove ci si assopisce e si giace, stanchi e demotivati.
Cammina con noi lungo i crocevia dubbiosi delle scelte da fare, spesso rimandate ad un domani incerto.
Cammina con noi sui sentieri bagnati da lacrime solitarie, spesso non asciugate da nessuno: scendono invisibili a volte anche ai nostri occhi.
Cammina insieme agli erranti, ai senza dimora che nelle notti fredde giacciono nelle periferie in nome forse, di una libertà sognata o per un’indifferenza umana, ancora da sanare.
Cammina lungo le piazze dei quartieri, dei paesi, delle città, delle chiese dove spesso l’unità è frustrata dalla separazione, dalla discordia e la pace e la fratellanza annunciate dal Vangelo, sono solo una meta ancora da raggiungere.

Il Dio della storia scende nella storia di ogni uomo per dirgli che non è solo; non è solo a camminare nei giorni grigi e cupi del tempo; non è solo a lottare contro le avversità incomprensibili della fragilità umana; non è mai solo nei giorni nostalgici vissuti dietro una finestra che sembra mai aprirsi su quell’orizzonte luminoso che s’intravede a squarci.

Il Dio della gioia è con noi per rivelarci la sua gioia: la gioia di un amore che si dona all’uomo gratuitamente, solo perché lo ama; la gioia di sentirsi accolti, perdonati, sanati dalla sua misericordia.

Guardando il Presepe si scorge la bellezza dell’amore di Maria e di Giuseppe intorno all’Amore, che sembra ricordarci che l’Amore è bellezza; guardando il Presepe si tocca la tenerezza di Maria e Giuseppe, ricordandoci che Dio è il Dio della tenerezza che ci prende per mano nei giorni dubbiosi, ci accarezza nei momenti più tristi, ci stringe tra le sue braccia nel tempo dei nostri  ritorni da quel paese lontano.

Contemplando il Presepe s’impara che tutta la Creazione è accolta dal Dio che scende tra noi: il bue, l’asinello, i cagnolini, le pecorelle, il gregge dei pastori, il canto degli uccellini,la  luna, il sole, le stelle,tutto questo attorno al Presepe ci ricorda che tutto il Creato e ogni creatura, nel modo datogli dal Creatore, canta le lodi al Dio Creatore che viene ad abitare con noi. E tutto questo ci ricorda che siamo tutti fratelli in Gesù, in quell’armonia universale creata da Dio.

Dio,  nel mistero dell’Incarnazione, in Gesù bambino si rende visibile all’umanità ferita dal peccato, affinchè si riaccendesse in lei la speranza, la speranza di un amore eterno senza fine, capace di varcare il limite del tempo e dello spazio.

L’Amore incontra  l’uomo affinché l’uomo possa incontrare l’Amore; l’Amore accoglie l’umanità, affinché l’umanità possa accogliere l’Amore lungo le strade del mondo perché :“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14 ).

Letizia Franzone  

 

 

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