Santa Venerina / Il Tar: il Comune non deve restituire i 4.600.000 euro anticipati dal ministero dell’Interno. Soddisfatto il sindaco: “Guardiamo avanti”

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Il sindaco Salvatore Greco

 

 

Una buona, anzi ottima notizia per il Comune di Santa Venerina riguardo alle risorse disponibili e alla prospettiva di uscita definitiva dal

Il sindaco Salvatore Greco

dissesto finanziario. Il Tar di Catania, infatti – dà notizia l’Ufficio comunicazione dell’ente -, ha accolto l’istanza cautelare di sospensione del decreto del ministero dell’Interno che approva il piano di estinzione dei debiti redatto dall’Osl (Organo Straordinario di liquidazione).

Il Tar Catania, in sede cautelare – così annuncia la nota stampa -,  dopo aver ritenuto in maniera inequivocabile la fondatezza del ricorso proposto dal Comune di Santa Venerina, ha detto chiaramente che non c’è alcuna norma che imponga la restituzione dell’anticipazione di liquidità di circa euro 4.600.000 concessa dal ministero dell’Interno, nella parte non utilizzata per le transazioni.

Piuttosto il Tribunale Amministrativo è andato oltre, stabilendo che l’Organismo Straordinario di Liquidazione (i cosiddetti commissari), dopo l’approvazione del piano di estinzione, deve provvedere al pagamento delle “residue passività” – e, dunque, anche dei creditori che non hanno aderito alla proposta transattiva del pagamento al 60%  – “sino alla concorrenza della massa attiva realizzata”, comprensiva anche dell’anticipazione di euro 4.600.000 concessa dal ministero.

Il sindaco Salvatore Greco non nasconde la sua soddisfazione: “Questo è già un primo grandissimo successo. Recentemente, sia i commissari,  sia i dirigenti del ministero dell’Interno che più volte ho incontrato a Roma, sostenevano che la parte non utilizzata per la chiusura delle transazioni dell’anticipazione di liquidità concessa dal ministero,  pari a circa 4.000.000 di euro, avrebbe dovuto essere restituita allo Stato. Ci siamo opposti con forza facendo leva sulla legge che dice tutt’altro, contestando una simile follia secondo cui l’anticipazione prima concorre a dimostrare ‘sulla carta’ che il Comune esce dal dissesto e poi deve essere in gran parte restituita facendolo ripiombare nuovamente nel dissesto. Così il piccolo Comune di Santa Venerina ha fatto ricorso contro il titanico ministero dell’Interno ed ha avuto ragione e giustizia”.

Il primo cittadino, rivolgendosi poi all’Organo Straordinario di Liquidazione, afferma: “A questo punto la commissione ha tutti i soldi necessari e può usarli tutti per pagare tutti i debiti della massa passiva”. 

In questi anni abbiamo percorso il brutto tunnel del dissesto – aggiunge l’architetto Greco –. Lo abbiamo percorso senza  traumi troppo grandi, senza farci tagliare la corrente elettrica e senza arrivare a non pagare gli stipendi per mesi e mesi, come purtroppo è successo nel precedente dissesto. Oggi si vede più che una luce in fondo al tunnel! Dobbiamo esserne tutti contenti ed orgogliosi. La prossima amministrazione, chiunque la guidi, non dovrà risalire da sottoterra, ma potrà dedicarsi solo a far crescere il paese!”.

 

 

 

 

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