Santa Venerina / “Sempre più in alto”: la parrocchia di Dagala ha ricordato don Strano, suo figlio eletto

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La comunità parrocchiale ‘Maria Ss. Immacolata’ di Dagala Del Re (frazione del comune di Santa Venerina) ha organizzato, lo scorso sabato 15 febbraio, una serata intitolata ‘Sempre più in alto’ (la scalata alla santità nella vita del sac. Salvatore Strano) per ricordare la figura del compianto sacerdote, in occasione della ricorrenza del novantatreesimo genetliaco di colui che fu figlio eletto di quella comunità. Poiché inagibile l’antica chiesa parrocchiale, a causa del terremoto del 26 dicembre 2018, la santa messa e la manifestazione in ricordo di padre Strano, si sono svolte nei locali del salone parrocchiale.
A conclusione della celebrazione eucaristica, presieduta dal vicario generale sac. mons. Giovanni Mammino, alla presenza di don Marco Catalano, rettore del Seminario, nonché del parroco della locale comunità ecclesiale don Santo Leonardi e di numerosi figli spirituali del defunto sacerdote, ha avuto inizio il momento di ricordo della figura di don Salvatore Strano e della sua incessante attività spirituale, a beneficio della Chiesa, in particolare di quella diocesana.
Mons. Giovanni Mammino, figlio spirituale di padre Strano, ha tratteggiato la figura del futuro sacerdote che, primo di cinque figli, nacque a Dagala il 15 febbraio 1927 dall’unione matrimoniale dei coniugi Pasquale Strano ed Angela Di Bartolo e fu battezzato nella locale chiesa parrocchiale il successivo 6 marzo, al tempo in cui fu primo parroco don Francesco Russo. La chiesa parrocchiale dagalese costituì il luogo ove maturò la formazione spirituale del giovane Salvatore, in particolare sotto la guida del nuovo parroco, quel don Giosuè Russo che, in parrocchia dal 1930 al 1937 e poi a Castiglione di Sicilia fino al 1949, sarà in seguito rettore del Seminario, proprio negli anni in cui il futuro sacerdote vi vedrà maturare la propria vocazione.

Don Giovanni Mammino

Completato l’itinerario vocazionale degli anni in Seminario, padre Strano riceve l’ordinazione presbiterale il 2 luglio del 1950 per le mani del vescovo pro-tempore mons. Salvatore Russo. Fu il canonico don Martino Fiorini a caldeggiare il cammino spirituale del giovane Salvatore, il quale dapprima era ostacolato in particolare dal papà, che lo iscrisse al collegio Salesiano ‘San Basilio’ di Randazzo, ma fu proprio lì che cominciarono a maturare nel futuro sacerdote i germi della vocazione. Egli avrebbe voluto dapprima diventare sacerdote salesiano ma poi, nell’anno formativo 1943/’44 entrò in Seminario, di cui erano all’epoca formatori dell’istituto diocesano il rettore don Salvatore Sozzi, il vicerettore don Michele Messina ed il direttore spirituale don Michele Cosentino.
Appena ordinato presbitero, padre Strano fu per breve tempo vicario parrocchiale della chiesa madre ‘Sant’Isidoro’ di Giarre, conseguendo frattanto il dottorato con tesi proprio su San Giovanni Bosco. In seguito, don Strano fu padre spirituale della ‘Città del Fanciullo’, benemerita istituzione voluta dal vescovo mons. Russo e presieduta dal segretario vescovile mons. Paolo Randazzo. Ed ancora, fu padre spirituale del Seminario fino al 1977, poi Canonico della Basilica Collegiata dei Santi Pietro e Paolo in Acireale e, succedendo a mons. Giosuè Russo, divenne Canonico Penitenziere della Basilica Cattedrale.

Don Marco Catalano

Nel successivo intervento, il sac. Marco Catalano, anch’egli tra i numerosi figli spirituali di padre Strano, ne sottolineava la virtù della profonda mitezza: l’ascolto e la preghiera caratterizzavano il suo approccio con quanti a lui affidavano la propria crescita spirituale. La sua esortazione a tutti era ‘Sempre più in alto’, facendosi egli, per primo, modello non tanto di una scalata fisica quanto di un progressivo percorso spirituale, nonostante i diversi e, spesso anche inevitabili, momenti di scoraggiamento.
Intervenendo, a sua volta, il prof. Giuseppe Strano, fratello del defunto sacerdote, ringraziava quanti a vario titolo si sono adoperati per la preparazione dell’evento e sottolineava il carattere missionario ma, allo stesso tempo, riservato di padre Strano, il quale ha dedicato la propria vita sacerdotale alle confessioni ed alla direzione dei propri figli spirituali (parecchi laici, ma anche sacerdoti e suore),  per tanti anni anche nella quiete dell’Oasi di Aci Sant’Antonio.
Gli ultimi interventi vedevano il laico Rosario Frazzetta, che ribadiva la propria figliolanza spirituale con padre Strano, ed infine don Gaetano Pappalardo, il quale sottolineava come chiunque si accostasse a padre Salvatore per la confessione trovasse un notevole sollievo spirituale e potesse beneficiare delle profonde meditazioni proposte dal confessore.

Nando Costarelli         

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