Ottima la prima! È partita l’ottava edizione di “Chi è di scena”. Al Teatro del San Luigi si sono esibiti i ragazzi dell’Istituto “Michele Amari” di Giarre.
È doveroso iniziare dall’impegno organizzativo che quest’anno offre, anzitutto, l’opportunità di esibirsi su un palco all’interno di un teatro in piena forma. L’assessore alla Pubblica Istruzione e vice sindaco Valentina Pulvirenti si e soffermata sull’alto valore educativo di “Chi è di scena” ed ha precisato che “era necessario e doveroso avere a disposizione un teatro per consentire ai ragazzi – attori di esibirsi su un palco”.
Ed ha aggiunto che “questo Festival deve crescere perché contribuisce alla formazione culturale e complessiva degli alunni. Dobbiamo favorire una comunicazione reale che è in grado di emozionare e va oltre ogni relazione sui social”.
Ad aprire l’evento è stata la giornalista Rita Caramma che ha accennato alla storia di questo Festival ed ha tracciato il percorso di questa edizione. Tra l’altro, ha espresso un pensiero gentile nei confronti della dottoressa Carmela Borzì che ha curato le edizioni precedenti e che, avendo raggiunto il tempo della pensione, passa il testimone alla dottoressa Pina Rubino, coadiuvata da Angela Cristaldi. L’Ufficio delle politiche giovanili si occuperà, quindi, del Festival ed ha subito mostrato di abbracciare questo impegno con piena disponibilità ed entusiasmo.
Chi è di scena / La prima opera parla di guerra
La prima opera in programma dal titolo “La guerra, notte dell’umanità” ha portato alla ribalta il dramma tristemente attuale che tormenta i nostri giorni.
Emerge subito che ogni madre che perde un figlio in guerra è una Andromaca. Direi che cinque Andromaca come dieci Andromaca o tante Andromaca sono un’ infinità di madri costrette a piangere i loro figli. La crudeltà della guerra che semina morte e distruzione viene rappresentata da brani di “Le Troiane” e di “Elena” di Euripide, precedute da alcuni versi di “San Martino del Carso” di Ungaretti e accompagnate, sullo sfondo, da gigantesche foto, scelte e curate dagli stessi alunni, che riportano scenari di guerre ancora in atto nel mondo:
Di queste case non è rimasto che qualche
brandello di muro.
Di tanti che mi corrispondevano
non è rimasto neppure tanto.
Ma nel cuore nessuna croce manca.
È il mio cuore il paese più straziato
Molto immedesimati e fortemente espressivi i giovani attori sotto la guida della nota attrice Luana Toscano del Teatro Stabile di Catania.
A conclusione della rappresentazione, come di consueto, si è aperto un dialogo tra attori e spettatori.
Ricordo di un’altra opera sullo stesso argomento…..
Personalmente mi sono complimentato con gli attori per l’impegno mostrato, evidenziando anche il fatto che… hanno ridestato in me palpiti giovanili. La mia prima opera teatrale l’ho scritta proprio quando avevo qualche anno in più di loro e il titolo dell’opera (che abbiamo rappresentato con successo) era “I figli della guerra”.
Allora, per capire che la morte di ogni uomo è anche la morte di una parte di noi, ho letto vari testi. Ed ho citato “Nessun uomo è un’isola” di Tomas Merton che aveva appena perduto un fratello in guerra e aveva conosciuto questo testo dello scrittore John Donne degli inizi del 1600:
Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso;
Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: Essa suona per te.
Anche Ernest Hemingway, nell’ omonimo romanzo, riprese quel verso finale “Per chi suona la campana” dalla poesia di John Donne sottolineando come, ogni volta che suona la campana annunciando un caduto, l’umanità ha perso un pezzo: un fratello, un figlio, un amico. Il suo romanzo fornirà la trama del celebre film “Per chi suona la campana” di Sam Wood con Gary Cooper e Ingrid Bergman.
La guerra ancora protagonista
Ancora oggi la guerra è protagonista. E la sequenza dei morti, soprattutto bambini, ogni giorno è sempre più spaventosa nei vari telegiornali. E il desiderio di fermare ogni guerra non raggiunge nessun obiettivo. Resta disumana la lentezza di ogni vago tentativo. E resta inequivocabile che “Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’Umanità”.
Questo il primo ”messaggio” – abbastanza forte – che parte deciso dall’ottava edizione del Festival del Teatro scolastico “Chi è di scena”.
Il prossimo spettacolo è in programma venerdì 23 maggio alle ore 11. Nel teatro dell’Istituto San Luigi si esibirà l’Eris Scuola di formazione ne “IL VIAGGIO ALICO”.
Antonino Leotta