Testimonianza / Nino Leotta:” Rino Nicolosi nell’Aci-club educava a “leggere” i film”

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Rino Nicolosi

A due giorni dalla prima proiezione del docu-film “Rino Nicolosi, il presidente dei siciliani”, pubblichiamo la testimonianza di Nino Leotta sul rapporto tra lo scomparso uomo politico acese, quando si affacciava alla vita politica, e appunto il cinema.

 Agli inizi degli anni sessanta ci ritrovammo con Rino a seguire alcuni cineforum organizzati dalla Gioventù Studentesca a Catania con don Francesco Ventorino. Fu interessante l’approccio con i film del regista Ingmar Bergman. Rino coltivò l’idea di organizzare un cineforum ad Acireale. Dopo alcune esperienze di prove tecniche, il 14 gennaio 1966, presso il notaio Isidoro De Leonardis, venne costituito il Cinecircolo “Aci-club”. E nello Statuto veniva precisato che si proponeva “di svolgere attività di cultura cinematografica volta alla formazione dei propri soci mediante proiezioni, dibattiti, conferenze, pubblicazioni”.

Rino Nicolosi e l’Aci-club

L’Aci-club divenne un punto di riferimento vitale per la Città. Ci legammo al Centro Studi Cinematografici di Roma.
Rino, primo Presidente, iniziò con tanta dedizione, ad animare gli appassionati forum che seguivano alle proiezioni. Le iniziali due proiezioni in un pomeriggio della settimana diventarono quattro in due giorni la settimana. E, poi, dal San Luigi, divenuto insufficiente per il numero dei posti, ci trasferimmo al Galatea e, infine, al Maugeri  con oltre 730 soci abbonati.

programmazione film Aci-clubRino fondò quasi una scuola di animatori di forum: i primi “alunni” fummo Italo Spada ed io. Italo, dopo qualche anno, si trasferì a Roma, conseguì una laurea e – vedi caso-  presentò una tesi sul regista… Ingmar Bergman. Insegnerà, in seguito, Storia del Cinema nelle Università e sarà un ricercato critico cinematografico con numerose pubblicazioni e co-fondatore a Roma del “Comitato della Cinematografia per Ragazzi”.

Io resterò a organizzare diecine e diecine di forum e non solo ad Acireale. La prima creatura fu il Cinecircolo “Le Muse” di Santa Venerina: venni invitato a presiedere il “forum” nella serata dell’inaugurazione. Sebastiano Di Gesù, da quel Cinecircolo “Le Muse” divenne membro del Consiglio del Centro Studi nazionale e si affermò come critico cinematografico.

Con l’Aci-club Rino Nicolosi aveva ben “seminato”

Nel marzo 1975 iniziò una serie di riunioni della Federazione Siciliana dei Circoli di Cultura Cinematografica. Erano presenti, oltre a noi di Acireale, i Circoli di Santa Venerina, Acitrezza, Giardini, Letojanni e Fiumefreddo. Personalmente avevo anche fatto incontri a Milo e a Randazzo.
Il “seme” deposto da Rino dava dei frutti. Perché Rino credeva nella potenzialità del cinema protesa ad un arricchimento culturale e a una revisione di vita.

Paola e Mad, figlia e moglie di Rino Nicolosi e Marcello Trovato
Paola e Mad, figlia e moglie di Rino Nicolosi e il regista Marcello Trovato

A conclusione, voglio citare tre film che Rino prediligeva e che suscitarono tra noi tante riflessioni. Il primo è proprio di Bergman: “Il posto delle fragole”. Il luogo dove un maturo insegnante ritrova il calore della famiglia e del territorio. E riscopre i valori della comunicazione, del dialogo e dell’umanità dei rapporti che annullano ogni discriminazione, ogni barriera, ogni segno di rifiuto e di disprezzo verso gli altri. Il secondo film è di Marco Bellocchio: “I pugni in tasca”.

Direi che Rino ha vissuto la rabbia trattenuta dinanzi agli abusi di potere a tutti i livelli e alla falsità delle apparenze che nascondono piaghe paurose. I drammi dell’emarginato appartengono anche alla gente del sud che si sposta al nord in condizioni pietose. Lo stesso concetto dell’emigrato si ritrova nel terzo film: “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti.

L’importanza di “leggere” il film

L’idea di Rino era quella di educarci alla comprensione del linguaggio cinematografico fatto essenzialmente di immmagini ma anche di idee e di concetti. Usava il verbo “leggere” il film. E, oltre alla critica della sceneggiatura e della tecnica e dell’inventiva delle immagini, della scenografia, della colonna sonora e della interpretazione, ci invitava sempre a cogliere il “messaggio” complessivo che ogni regista intendeva lanciare. Se ci teneva a dare un palpito alla propria opera.

La Voce dell’Jonio, per diverso tempo, pubblicava puntualmente una mia recensione del film  proiettato. Questo particolare fa capire l’interesse diffuso per i cineforum in quel periodo. Certamente si voleva favorire un approccio più maturo con il mondo del cinema.

Da domenica 14 al 17 prossimi il film su Rino verrà proiettato al Margherita di Acireale. Lo “leggeremo”. Vista la “sensibilità del regista acese Marcello Trovato, che ha raccolto e rilanciato un’idea di Menti Cucuccio, recentemente scomparso, vi ritroveremo sicuramente la determinazione di Rino e la sua voglia di vederci migliorare. Personalmente e come gente del sud.

Nino Leotta

 

 

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