Acireale / Biagio Fichera collega Acireale con l’Australia grazie al culto di San Sebastiano

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Biagio Fichera, intellettuale noto nel panorama culturale acese, è sbarcato ancora una volta sulle coste australiane, grazie alla collaborazione col giornale “Il Ficodindia”.
Perché ancora una volta? Perché Fichera collabora con “Il ficodindia” da circa un anno, da quando, rivela lui stesso, «un gruppo di siciliani emigrati in Australia è venuto ad Acireale. Un giorno erano ospiti del ristorante che si trova in piazza San Domenico; dovevano stampare il trimestrale e, colpiti dal nome della trattoria, hanno assegnato al loro giornalino il medesimo nome: “Il Ficodindia”. Sono arrivati a me tramite la trattoria. Mi hanno chiesto e continuano a chiedermi qualche pezzo ogni tanto: “Il Ficodindia” è un trimestrale australiano per i siciliani lontani dalla loro terra natale. In questo mensile si dà notizia infatti dei siciliani, delle tradizioni italiane, ma soprattutto siciliane».
«Un anno fa è uscito un mio pezzo su Aci e Galatea – continua Fichera -, in un altro mi sono occupato del Carnevale, eccetera. Adesso, dopo un anno, hanno pubblicato il mio pezzo sul culto di san Sebastiano ed in allegato una poesia da me scritta dedicata al Santo. Un culto, quello di San Sebastiano, diffuso in tutto il mondo, ma in modo particolare è un culto che parte da Acireale, e io come acese ho, a tal proposito, scritto un libro riguardante il Santo e il suo culto».
I siciliani mai abbandonano completamente la loro terra natale e, per quanto lontani, la portano sempre nel cuore. Quegli stessi siciliani emigrati, a detta di Fichera, «hanno esportato anche lì le nostre tradizioni: i siciliani in Australia ne parlano e organizzano degli incontri grazie alla presenza di molte associazioni. “Il Ficodindia”, infatti, è pubblicato a cura del Coordinamento delle Associazioni Siciliane nel territorio australiano. Il dialetto siciliano è sempre vivo lì. Parlano la nostra lingua – aggiunge infine Ficcherà –, si parla molto il dialetto. Questa è una cosa molto importante, tutto parte da lì. Così i siciliani, ovunque siano, non dimenticano le loro radici».

Ileana Bella

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