Cooperazione sociale / “Venethica” recupera la produzione di un calzaturificio e lancia una linea di trekking

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La Cooperativa N.O.I. Nuovi Orizzonti Informatici ha assunto cinque persone e recuperato la produzione di un calzaturificio, con la creazione della Cooperativa Venethica, destinata a dare una svolta nell’artigianato del settore. Venethica, il cui motto recita “cammina e non calpesta”, lancia un messaggio chiaro sulle sue intenzioni: dimostrare che si può fare impresa nel rispetto dei valori etici.

L’esordio è avvenuto con una linea di scarpe da trekking Cima12, ideale per le passeggiate nel territorio montagnoso-collinare, prodotte secondo le tradizionali cima 12regole manifatturiere, con standard di alta qualità. <Acquistare le scarpe Cima12 prodotte dalla Cooperativa Venethica – afferma il Presidente della Cooperativa N.O.I. Fabio Panizzon – significa favorire il mantenimento dei posti di lavoro qui, dare valore alle risorse sul nostro territorio. Venethica, inoltre, è una cooperativa sociale ONLUS nata per proteggere e valorizzare la capacità e la conoscenza del “saper fare”, il “know how” tramandato di generazione in generazione, patrimonio della nostra stessa cultura>.

Il nome deriva dall’omonima cima alta 2336 m, la vetta più elevata della Provincia di Vicenza e teatro, come altre in quell’arco alpino, degli eventi bellici durante la Prima Guerra Mondiale. Sulla scia della trentennale esperienza produttiva della “pedula” da montagna nel calzaturificio rilevato, è stato deciso di mantenere il marchio Cima12 intatto nello stile, ma con un occhio di riguardo per la moda: per questo Cima12 viene anche definita “la scarpa del centenario”. È un prodotto tecnico di fascia medio alta ad alto comfort, con l’incollaggio della suola garantito a vita.

La Cooperativa N.O.I., nota per favorire da sempre l’integrazione sociale di persone definite “svantaggiate”, secondo i canoni della Comunità Europea, in collaborazione con Davide Dal Bello ex titolare di Cima 12, ha favorito così la tutela su più fronti: dell’artigianato locale, della ricchezza dal e sul territorio e dell’inserimento lavorativo di uomini e donne in difficoltà. Un passo in avanti verso un progresso comunque etico.

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