Ad Aci Catena, nel cuore del Palazzo Riggio, un gruppo di ragazzi del Servizio Civile sta riportando vita e ordine nella biblioteca comunale, troppo a lungo dimenticata. “Non tutti sanno che esiste”, raccontano i volontari: “persino chi abita a pochi passi da qui non conosce questo spazio”.
Aci Catena / Una biblioteca sconosciuta

Tra scaffali da riordinare, vecchi cataloghi cartacei e progetti da rinnovare, Christian, Emanuela, Giovanni, Lorenzo e Alessandro stanno costruendo un punto d’incontro per la comunità. Christian, appassionato di biblioteconomia, coordina con pazienza il riordino dei volumi: “Stiamo digitalizzando il catalogo, ancora fermo agli anni Settanta. È un lavoro complesso, ma necessario: molti libri si trovano solo per caso”.
Nei piani alti del Palazzo giacciono testi di teologia, letteratura francese e inglese, e preziosi volumi dell’Ottocento che attendono di essere valorizzati. Un lavoro paziente, spesso invisibile, ma fondamentale per costruire un futuro solido su basi storiche. “Molti libri si trovano solo per caso, altri erano completamente dimenticati”, aggiunge. Intanto, il gruppo sogna di rendere la biblioteca un punto di incontro per i cittadini, un luogo dove leggere, studiare e ritrovarsi.

Aci Catena / Servizio civile che mantiene una comunità viva
Attraverso il Servizio Civile, questi ragazzi hanno trasformato un’esperienza formativa in una missione culturale. Tra i loro progetti spicca la Biblioteca dei Bambini, inaugurata nel 2023 con la Giornata dei Diritti dell’Infanzia. “Abbiamo organizzato laboratori, canti, racconti e attività creative ed è stato emozionante vedere i bambini scoprire la lettura come un gioco”, racconta Emanuela. Oggi la sfida è far conoscere la biblioteca a tutta la comunità.

“Serve più promozione e più progetti del Comune”, spiegano. Nel frattempo i volontari collaborano anche con altri enti culturali locali, come Palazzo Riggio, che da poco ha riaperto dopo il restauro. Per i ragazzi, il servizio civile è più di un impiego temporaneo: è un’occasione di crescita personale. “Qui impari a lavorare in squadra, a prenderti responsabilità, a dialogare con le persone”, spiega Giovanni. Lorenzo aggiunge: “Mi sento realizzato. È un ambiente tranquillo, dove si legge, si studia e si coltivano nuove idee”. Il gruppo non si limita alla gestione quotidiana: partecipa anche a iniziative dedicate alla salute, alla prevenzione e ai diritti delle donne, spesso ospitate nella sala conferenze adiacente.

E se la lettura digitale avanza, loro difendono con orgoglio il fascino del libro di carta: “Sfogliare le pagine, sentirne l’odore, vedere fin dove sei arrivato è un’esperienza che nessuno schermo potrà mai sostituire”. La loro speranza è che Acicatena torni a scoprire il valore dei suoi luoghi della cultura. Perché, come dicono i ragazzi, “basta varcare la soglia della biblioteca per sentirsi già un po’ altrove: in un posto dove il silenzio parla e i libri aspettano solo di essere letti”.
Alessio Piro
