Aci S. Antonio / Immobili e opere pubbliche nel primo consiglio comunale dal vivo dopo il lockdown

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Si è tenuta ieri seraad Aci S. Antonio la prima seduta del civico consesso dal vivo, dopo questo periodo di lockdown, sebbene non al Palazzo Comunale ma al Palazzo Cantarella, per via dell’attuale emergenza sanitaria che avrebbe costretto, se si fosse scelta l’aula Consiliare che è solita ospitare le sedute, a dividere i Consiglieri in due aree separate della stessa, costringendone un numero nella parte riservata al pubblico.
“Era necessario – si legge in un comunicato del Comune – per sicurezza e nel rispetto delle norme sul distanziamento, che tutti i Consiglieri fossero posizionati nella medesima maniera – ha dichiarato la Presidente del Consiglio, Lucia Rapisarda – Non credo fosse rispettoso avere parte del Consiglio all’interno e parte nell’area esterna della sala”. Al Palazzo Cantarella, quindi, è stata utilizzata la Sala Pluriuso, e le sedute per Giunta e Consiglieri sono state sistemate omogeneamente per far mantenere le necessarie distanze.
Dopo l’apertura dei lavori che ha visto il Sindaco riferire, declamando un corposo elenco nell’arco di circa trenta minuti in merito agli interventi messi in atto dall’Amministrazione per far fronte all’emergenza tanto sanitaria quanto economica, con una chiosa legata ai problemi idrici e al rapporto con ‘Acoset’ (che con i vertici dell’azienda sarà presente al prossimo Consiglio Comunale del 23 giugno), si è passati alla trattazione dei temi legati agli immobili comunali e alle Opere Pubbliche.
Dopo il voto favorevole all’unanimità per la classificazione del vecchio immobile sito ai civici 14, 16, 18 e 20 di via Soldato Stefano Di Prima, secondo la Legge Regionale 13 del 2015, con il parere favorevole del
caposettore circa la demolizione, si è passati alla votazione per la valorizzazione e dismissione degli immobili di proprietà comunale in merito annualità 2020, con un dibattito sull’immobile sito in via Umberto, proprio accanto Palazzo Cantarella, costato all’Amministrazione che precedette la prima giunta Caruso 280.000 euro con un mutuo a carico dei cittadini in previsione di una demolizione che sarebbe costata altre 300.000 euro per poi realizzare un piccolo parcheggio che avrebbe comportato ulteriori costi, e con il chiarimento del Sindaco circa l’assenza di pericolo connessa agli eventi sismici, così come comunicato dai Vigili del Fuoco nell’ambito del sopralluogo effettuato in presenza del primo cittadino.
La delibera, dopo il chiarimento sulla necessità di alienazione da parte della maggioranza contro la richiesta di recupero della minoranza, ha visto il voto favorevole dei primi e quello contrario dei tre esponenti di opposizione, in minoranza, presenti.
Infine: la trattazione del punto legato al piano triennale delle Opere Pubbliche, rimasto invariato rispetto all’anno precedente, con il medesimo esito di voto della precedente delibera.
“Ripartiamo insieme con positività – ha dichiarato il Sindaco Caruso – con temi importanti come quelli relativi agli immobili comunali e alle opere pubbliche, e con gli interventi puntuali dei capisettore. Sappiamo bene come argomenti come quello legato al palazzo che insiste su via Regina Margherita e via Umberto accendano le discussioni in seno al Consiglio, ma dobbiamo cercare di porre rimedio, come già fatto, a quelli che possiamo considerare errori del passato, e farlo guardando con responsabilità al futuro: avviare dei lavori su quell’edificio significherebbe aggiungere un’ulteriore, enorme spesa che peserebbe come un macigno sulle casse comunali, e non è questo il modo adeguato di riparare una sciagurata scelta del passato. Bisogna invece pensare a sfruttare ciò che è possibile sfruttare per realizzare opere per la
collettività”.

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