Centinaia di giovani hanno celebrato il Giubileo diocesano dei Giovani, venerdì 31 ottobre nella Cattedrale di Acireale. L’evento è stato motivo di ritrovo per vivere fede, musica e condivisione. La serata si è aperta con il concerto-testimonianza dei The Sun, una celebre rock band cristiana. La diocesi ha premuto affinché l’incontro fosse “un dono per i giovani e non solo”, come ha ricordato don Orazio Sciacca, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile diocesana.
La manifestazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione della Regione Siciliana, del Comune di Acireale, del Centro Servizi Volontariato Etneo e dei numerosi benefattori che ne hanno sostenuto la realizzazione.
Al termine del concerto, il vescovo mons. Antonino Raspanti ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica, con raccoglimento e gratitudine, e ha guidato i giovani in un intenso momento di preghiera e riflessione.
Giubileo Diocesano dei Giovani / The Sun
Protagonisti della serata sono stati i The Sun, una rock band cristiana. Negli ultimi anni si è distinta nel panorama musicale italiano per l’originale percorso artistico e spirituale. La band è composta da Francesco Lorenzi (autore, cantante e chitarrista), Riccardo Rossi (batterista), Matteo Reghelin (bassista, fisarmonicista, armonicista), Gianluca Menegozzo (chitarrista, corista) e dal 2015 da Andrea Cerato (chitarrista solista, corista).
I ragazzi si uniscono nel 1997 con il nome di Sun Eats Hours, un gruppo punk-rock di Vicenza. Successivamente, hanno intrapreso un cammino di conversione fino a trasformare la propria musica in uno strumento di testimonianza e speranza. Il gruppo propone, infatti, testi ispirati alla fede e all’impegno umano. In particolare, i The Sun coniugano la musica rock, la formazione e l’esperienza personale, trasmettendo ai giovani un messaggio positivo di autenticità e rinascita.
Giubileo Diocesano dei Giovani / Mons. Raspanti ai giovani

Infine, la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Antonino Raspanti, ha rappresentato il cuore del Giubileo diocesano dei Giovani, un “rito che esprime la vita, che è per noi Gesù”. Nell’omelia, il prelato ha invitato i giovani presenti ad “aprire il cuore e vivere la beatitudine”. Ha quindi ricordato come durante la serata abbiano “sentito e scambiato parole di verità e di libertà, di giustizia, amore e amicizia”, esperienze da custodire con sacrificio e perseveranza.
Mons. Raspanti ha esortato i giovani a vivere “senza disprezzare gli umili“, seguendo l’esempio di Gesù. Inoltre, ha spinto a riconoscere nella gioia condivisa “una minima parte della beatitudine che ci attende nell’essere fratelli di Cristo”.
I partecipanti hanno avuto modo di sentirsi più vicini “al cosmo, ai cari defunti, ai santi e a Gesù”, in un’esperienza che ha unito preghiera e festa. La nota conclusiva del concerto è risuonata come un seme di speranza nel cuore: ciascuno è chiamato a custodirlo e farlo crescere con sguardo sincero.
Sabrina Levatino
