Acireale / Dopo tre anni è tornata la festa cittadina della Madonna del Rosario

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Foto Seby Russo

E’ tornata a celebrarsi ad Acireale la festa della Madonna del Rosario,  uno degli eventi religiosi più attesi dal popolo acese, quello di maggio. A ricordo del voto che la città fece alla Vergine in occasione della pestilenza del 1743. Da allora, ottenuta la liberazione dal terribile flagello, ogni anno si rinnova con sentimenti di gratitudine questa bella tradizione di fede. Solitamente la prima domenica del mese.

L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, però, ha costretto a due anni di sospensione forzata. Sospensione che ha addolorato certamente i fedeli. Ma non ha minimamente scalfito o attenuato la profonda devozione degli acesi per la Vergine sotto il titolo di “Madonna del Rosario”.

Quest’anno, nella ricorrenza del 279° anniversario del voto, a motivo della impossibilità di svolgersi nella solita data, i solenni festeggiamenti cittadini, organizzati da un apposito Comitato presieduto dal parroco don Marcello Pulvirenti, sono stati posticipati a domenica 15 maggio. E preceduti da un triduo di preparazione con la preghiera del Santo Rosario e la celebrazione eucaristica, organizzato nelle vie del quartiere.

Foto Seby Russo

In piazza San Domenico la festa della Madonna del Rosario

La celebrazione straordinaria della festa in piazza San Domenico ha visto la presenza di moltissimi fedeli e di membri di confraternite ed associazioni.  Essi hanno partecipato con spirito di autentica devozione a un pomeriggio di intensa e devota preghiera, iniziata con la recita del Santo Rosario. “Dolce catena che ci rannoda a Dio” come lo definì il beato Bartolo Longo.

Al canto delle litanie lauretane, poi, il pregevole, artistico simulacro della Madonna del Rosario è stato traslato sul sagrato della chiesa di San Domenico.  Questo, purtroppo, risulta ancora chiusa al culto a seguito del terremoto del 26 dicembre 2018.
A seguire: coroncina del mese di maggio, il solenne Pontificale, presieduto da mons. Salvatore Gristina, arcivescovo emerito di Catania e già vescovo della diocesi di Acireale (dal 1999 al 2002). E infine recita della supplica alla Madonna del Rosario di Pompei.

Affidata la città alla Madonna del Rosario

Come da tradizione, il sindaco di Acireale ha letto l’atto di affidamento della città alla Madonna. Un bel messaggio, in cui il primo cittadino, Stefano Alì, ha fatto riferimento ai valori di accoglienza, fraternità, solidarietà, condivisione e pace, che devono contraddistinguere la vita della comunità acese.

“Ti ringraziamo – ha detto il sindaco – per averci sostenuto in questi anni di sconforto e di paura, ma ti chiediamo di farci vincere le pandemie di oggi: individualismo egoista, assolutizzazione del proprio io, corruzione, illegalità, incapacità di fare rete a fronte del bisogno altrui, divisioni nel cooperare al bene comune, apatia e accidia”.

Foto Guido Leonardi

Degna conclusione dei festeggiamenti cittadini, curati con zelo e amore dal Comitato anche sotto l’aspetto dell’animazione liturgica e musicale, è stato il solenne momento finale di adorazione eucaristica, che ci ha ricordato come Maria sia la via che sempre ci deve condurre a Gesù. Già nella sua omelia mons. Gristina aveva invitato tutti i fedeli, e in special modo chi appartiene a gruppi di preghiera e confraternite, a rendere una coerente testimonianza di vita cristiana.

Rosario Trovato, a nome del comitato, ci ha dichiarato: “La devozione cittadina non è certamente diminuita e per questo il comitato sentitamente ringrazia confraternite ed associazioni, che si sono riunite sotto il manto dell’unica Madre. Un ringraziamento particolare al sindaco Stefano Alì e alle autorità civili e militari per il loro incoraggiamento nel far sì che la chiesa di San Domenico riapra quanto prima al culto. Siamo sicuri che la Madonna mai mancherà di starci accanto.  Perché con Lei e insieme a Lei vogliamo ripercorrere ancora una volta i sentieri della vita e della storia di questa nostra amata città

Appuntamento, quindi, per il prossimo anno con la speranza, che tutti i fedeli acesi nutrono, di potersi finalmente raccogliere in preghiera nella chiesa di San Domenico. Riappropriandosi così di un luogo di culto tanto amato e molto apprezzato anche dai cultori d’arte sacra.

Guido Leonardi

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