Acireale / Migranti minorenni trasferiti per necessità

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E’ questione di giorni, forse di ore, e la palazzina che ospitava migranti minorenni sul viale Regina Margherita, ad Acireale, resterà vuota. E’ in corso, infatti, l’operazione di trasferimento degli ultimi ospiti, effettuata dal Comune.

In effetti, si tratta di un’operazione che segue lo stato di difficoltà nel quale si sono venute a trovare le cooperative che gestiscono le comunità “Karibù” e “Bimpe”, aderenti al consorzio “Glc”. E alle quali sono stati affidati 23 minorenni migranti extracomunitari. Di questi, ieri mattina ce n’erano 13; altri sono stati trasferiti oggi.asa che ospitatav i migranti trasferiti

I problemi di gestione si sono aggravati man mano nel corso delle ultime settimane. E derivano dal fatto che, dal settembre dell’anno scorso, quando hanno aperto il centro di accoglienza, le due cooperative hanno affrontato la gestione dell’ospitalità con fondi propri. Infatti, hanno ricevuto solo 39.000 euro dal Comune di Acireale, che peraltro si è accollato di fatto un’anticipazione.

Migranti minorenni trasferiti per mancanza di fondi

Federica Roberto
Federica Roberto, presidente della cooperativa Karibù

Incontriamo Federica Roberto, giovane presidente della “Karibù”, che spiega il perché degli striscioni dinanzi all’edificio e il contenuto del manifestino distribuito ai passanti. La Roberto ci tiene a sottolineare lo spirito solidale che anima gli operatori e il clima familiare che si vive nelle due comunità. Ricorda i problemi e i patimenti che hanno affrontato i giovani ospiti. Prima nei loro Paesi di origine, poi nei luoghi di detenzione libici, quindi nella traversata verso la Sicilia.

Riguardo alla mancanza di fondi Federica Roberto afferma che “Il servizio dev’essere pagato dal Comune, che non ha fondi”. E che, lei e gli altri responsabili delle due cooperative, hanno bussato a tante porte municipali e hanno parlato con diversi funzionari. Però sono riusciti a ottenere solo i 39.000 euro citati. Rileva i nuovi disagi, tra i quali la perdita della continuità scolastica, che si trovano ad affrontare gli ospiti, trasferiti in altri cinque centri di accoglienza.

Il vicesindaco Palmina Fraschilla chiarisce

A chiarire le cose ci pensa il vicesindaco Palmina Fraschilla, con delega (anche) ai Servizi sociali. “Intanto, premetto che Acireale è una città accogliente e che risale al 2001 la sistemazione dei primi ospiti, accuditi da cooperative in centri di accoglienza cittadini. Oggi Acireale ospita 87 adulti, che a giorni diventeranno oltre 100, e 40 minori.

Plamina Fraschilla
Il vicesindaco Palmina Fraschilla

“Il problema ha origine alla radice. Le due cooperative di viale Regina Margherita, infatti, non aderiscono alla Rete Sai, attraverso la quale gli operatori partecipano a bandi ministeriali ed è il ministero degli Interni a finanziarli direttamente.
I fondi per gli altri operatori, come le due cooperative “Karibù” e “Bimpe”, devono essere richiesti dal Comune, al quale i gestori forniscono le presenze, al Viminale. Questo decide il finanziamento e lo trasmette al prefetto che, a sua volta, passa i fondi ai Comuni e questi ai gestori. Quindi, il Comune è un semplice trait d’union.

“Nella vicenda delle due cooperative, il Comune, con l’assessorato ai Servizi sociali e i suoi funzionari e impiegati, ha fatto di tutto per salvaguardare i ragazzi. Gli stessi trasferimenti di questi giorni si effettuano con questo intento. Il mio assessorato, infatti, aiuta chi ha bisogno a prescindere…”.

L.V.

 

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