Acireale/ Nino Milazzo,”l’uomo dei tramonti che amava la politica”

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Ad Acireale, nella biblioteca Zelantea, viene presentato il libro di Nino Milazzo (nella foto), “L’uomo dei tramonti che amava la politica”, a cura dell’Accademia degli Zelanti, del Lions club e della Città di Acireale; moderatrice la prof. Cettina Laudani, docente di Storia delle dottrine politiche nell’ateneo catanese; numeroso e qualificato il pubblico.
L’ing. Aldo Scaccianoce, vice presidente dell’Accademia, introduce la serata; il dott. Silvio Cavallaro, presidente del Lions, traccia l’alto profilo professionale dell’autore.Nino Milazzo
La prof. Laudani, nell’intervento d’apertura, sostiene che l’autore ama la politica fino a renderla totalizzante, attingendo alla concezione classica aristotelica. Ben centrato, l’excursus su cambiamenti di strumenti di politica, con “una democrazia diretta”, e insieme formazione di oligarchie internazionali, coincidenti con il potere economico.
Avvincente la lettura di passi dell’opera, alcuni ispirati al “De Senectute” di Cicerone, su vari ricordi, proposti da Carmelo Di Mauro e Tina Leotta, dell’Officina d’Arte di Alfio Vecchio.
Relatori, il presidente dell’Accademia, Giuseppe Contarino e il vicepresidente nazionale di Confindustria, Ivan Lo Bello. Il primo, rilevata l’aristocraticità di Nino Milazzo, l’onestà intellettuale, la fedeltà alle proprie idee, l’opposizione ai conformismi, l’assoluta coerenza, l’originalità, segnala i molteplici registri del libro: pagine di coraggiosa testimonianza; dialoghi tra Federico e Giovanna; agganci con la politica e l’arte; significativi tratti autobiografici, ossimori.
Ivan Lo Bello, fatta una disamina storica della situazione italiana, in particolare del Mezzogiorno -dove in passato vigeva l’idea di rendita, confrontata con l’idea di sviluppo dell’Inghilterra- ne deduce l’urgenza di mettere a fuoco l’interesse generale. Messo in luce il mito della grande passione civile della vita giornalistica di Milazzo, sempre impegnato in questioni nazionali e internazionali, analizza con ottimismo l’antropologia del contemporaneo, epocale cambio: l’avanzare dell’Asia, la destrutturazione delle categorie sociali, la capacità dei ragazzi di stare in rete in modo globale.
Fatto appello al sistema sociale, sensibilizza il pubblico sull’urgenza di responsabilità civile.
Vivace il dibattito, con la prefigurazione di problemi demografici per l’Occidente, in futuro.
Evidenziata in Italia la necessità di contenuti tecnologici e scientifici, è focalizzato il mondo anglosassone, dove le innovazioni scientifiche sono elementi fondamentali.
Nino Milazzo, nel suo intervento, è per un modello di democrazia nuova, tuttavia invita a riflettere sulla questione dell’Italia, che da 20 anni non cresce.

Anna Bella

 

 

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