Acireale / Presentata la “Divina Commedia” musicata e cantata da Gesuele e Daniela

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Gesuele Sciacca e Daniela Greco

La Divina Commedia, anzi La Commedia di Dante Aligheri è una delle opere più lette, studiate, tradotte in tutto il mondo. Quanti cenacoli letterari dedicati al poeta fiorentino? Quanti filologi, critici e filosofi hanno versato inchiostro per carpire i significati e i simboli dietro a un’opera così complessa? Uomini che addirittura hanno dedicato un’intera vita allo studio di un solo canto. Degli svitati direte voi, forse: ma questo fa intuire l’interesse di un’opera che nel bene e nel male ha inciso profondamente la letteratura occidentale e quindi mondiale. Una pietra di paragone imperitura. Attori come Vittorio Gassman e Carmelo Bene e Roberto Benigni hanno recitato la lectura Dantis. Recital di versi della Divina Commedia in musica

Quindi poteva il nostro originale e raffinato musicista Gesuele Sciacca non cimentarsi nell’ardua prova di trasporre con la chitarra i “divini” endecasillabi? E la moglie Daniela Greco non interpretarli? Infatti sabato 1 giugno, nei locali dell’ex collegio “Santonoceto” di Acireale, ha avuto luogo il loro concerto a tema dantesco dal titolo, non troppo originale, “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”. Organizzazione del collettivo artistico “K-diem”.

Avere con noi stasera Gesuele Sciacca e Daniela Greco è un onore – ha esordito Nello Castorina, presidente di “K-diem” – E’ un appuntamento che si rinnova mensilmente, e vi ringrazio per questo”.Giuseppe Vecchio

Il giornalista Vecchio: “Un’opera di volontariato culturale”

“Sono, in questa sede, per la quarta volta a moderare le serate di Gesuele e Daniela – ha affermato Giuseppe Vecchio, direttore de “La Voce dell’Jonio”, fungendo da moderatore dell’incontro poetico-musicale. – Loro compiono del volontariato culturale: persone normali, nella loro professione, che fanno gesti straordinari. Sono amati, cercati, anche un po’ blanditi ma il loro operato è ammirevole”.

Poi la parola al musicista Gesuele Sciacca: “Musica e poesia costituiscono un connubio imprescindibile. Oggi vi portiamo la Divina Commedia in note. Non occorre essere diplomati al conservatorio per essere musicisti, senza nulla togliere ai musicisti di professione. Ma c’è la passione e la voglia di studiare e imparare a qualunque età. La musica è sentimento e umanità, l’opposto di quello che ci pervade inesorabilmente: l’intelligenza artificiale”.

A seguire l’intervento dell’assessore alla Cultura del comune di Acireale Enzo Di Mauro. “Sciacca e Greco si producono spesso in eventi del genere, sono degli alfieri della cultura. Penso che la loro arte, senza nulla togliere a questo posto, meriti spazi ancora più ampi e importanti. Dove leggo i loro nomi vado sempre”.Gesuele Sciacca e Daniela Greco

Daniela Greco presenta il programma

Sintetica e precisa la presentazione del programma da parte della cantante Daniela Greco. “Dante Aligheri nacque a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265, e morì a Ravenna la notte fra il 13 e il 14 settembre 1321. La Divina Commedia è composta da trentatré canti per ciascuna sezione: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Più uno che sarebbe il proemio. Vado al dunque: stasera porteremo in maggior numero i canti dell’Inferno, del Purgatorio e tre del Paradiso. Buon ascolto!”.

Fra i canti interpretati: il primo, quello in cui compare il conte Ugolino, il quinto di Paolo e Francesca, il canto di Pia de’ Tolomei e la cantica del Paradiso dove San Bernardo intona una preghiera alla Vergine. Nota a margine: la sala era gremitissima, tant’è che vi erano persone in piedi e altre che ascoltavano dal cortile posteriore.
Più che una trasposizione in versi è stata una libera interpretazione delle rime del Poeta- endecasillabi iniziali ricantati a fine strofa- senza sottacere un certo gusto enfatico. Che nell’Inferno può anche essere tollerato: l’inferno richiede una impostazione declamatoria alla Vittorio Gassmann.

Dante è pane non duro per pochi denti, e il cosiddetto “volontariato” culturale, se serve a diffondere la Bellezza alla gente, ben venga. Anche se si dovrebbe essere fedeli letteralmente e prosodicamente al testo che si vuole interpretare.
A fine concerto, come aveva anticipato Daniela Greco, “una sorpresa finale”: il sonetto “Tanto gentile e tanto onesta pare”.
Chi è aduso alle serate dei due artisti sa che la sorpresa è una prassi dei loro concerti. Dante piace sempre, dunque va sempre bene in tutte le salse.
Chissà quale perla ci riserverà in futuro la nostra coppia di eclettici musicisti…

                                                                             Giosuè Consoli