Acireale / Presentati due volumi della collana “I Percorsi della Fede” sulle Basiliche Cattedrale e SS.mi Pietro e Paolo

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Nel corso di una conferenza sul tema ‘I Percorsi della Fede’, moderata da don Carmelo Sciuto, direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici, sono stati presentati i percorsi di fede 2primi due volumi della omonima collana curata dall’Associazione Cento Campanili di Acireale, dedicati rispettivamente alle Basiliche Cattedrale e Santi Pietro e Paolo, non a caso a conclusione dell’Anno della Fede, con l’obiettivo di contribuire a che ciascuno di noi si riappropri con occhi cristiani dei luoghi appartenenti alla fede ed alla devozione della nostra Chiesa locale.

Relatori della conferenza, inframmezzata dagli intermezzi musicali curati dal m° Carmelo Falcotti e dalla soprano Rosaria Platania, erano il vescovo mons. Antonino Raspanti, l’arciprete-parroco della Basilica Cattedrale sac. can. Roberto Strano, don Giovanni Mammino, storico della diocesi, il presidente della Associazione Cento Campanili dott. Antonio Agostini e la dott.ssa Maria Grazia Patti, acese, storico della Soprintendenza ai beni Culturali ed Ambientali di Catania. Presenti anche il vicario generale della diocesi, can. mons. Guglielmo Giombanco e l’amministratore della Basilica dei Santi Pietro e Paolo sac. Salvatore Antonio Scalia.

Nel proprio intervento, don Strano evidenziava come il lavoro svolto con passione e competenza da parte dei volontari dell’Associazione Cento Campanili sia destinato non solo ai turisti, ma anche a cittadini e fedeli della comunità ecclesiale; si tratta, dunque, come evidenziato dal dott. Agostini, di sussidi dal taglio catechistico.

Don Mammino riferiva sulla ‘valorizzazione’, cioè sul riconoscimento del valore che i beni culturali e nella fattispecie quelli ecclesiastici, ordinati al culto divino, assumono nella storia in cui si inseriscono e nel cammino di fede di cui sono viva testimonianza ed esortano ad una conoscenza approfondita e della conseguente tutela, anche attraverso i vari canali (musei, archivi ed altro) che il variegato territorio diocesano può offrire, o anche attraverso l’incessante opera di tutela, conservazione e restauro svolta dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Catania, di cui era testimonianza l’intervento della dott.ssa Patti.

Infine, il vescovo affermava che le opere d’arte ecclesiastiche, con la propria dimensione mistagogica, cioè di introduzione al mistero di Dio, devono esortare il popolo a far propri i valori trasmessi.

Nando Costarelli

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