Acireale / Proseguono in Cattedrale i lavori per il recupero conservativo del presbiterio

0
192

Proseguono senza sosta gli interventi di manutenzione straordinaria nella Basilica-Cattedrale “Maria SS.ma Annunziata” di Acireale. Mentre stanno per terminare all’esterno i lavori che hanno dato nuovo splendore alla facciata dell’edificio, a fine febbraio la ditta Calvagna ha ultimato il restauro dell’affresco presente nel catino absidale, raffigurante la scena dell’Assunzione di Maria vergine al cielo. Opera realizzata dal pittore messinese Antonio Filocamo insieme agli altri affreschi dell’area del presbiterio negli anni 1711-1712.

L’affresco nel catino absidale

Il restauro ha riservato una sorpresa. Contrariamente a quanto si era sempre pensato, nell’affresco, ai piedi della Madonna, sulla sinistra, rivestito da un manto rosso e ritratto di spalle, tra gli altri apostoli (sulla sinistra è visibile San Giovanni, raffigurato insieme ad un’aquila) non vi è il sommo poeta Dante, cinto da una corona di alloro, bensì San Paolo.

Le superfici affrescate da Antonio Filocamo si presentavano totalmente annerite e ridipinte a tempera dal pittore Saro Spina alla fine del XIX secolo” spiega il restauratore Carmelo Calvagna“Le spesse ridipinture coprivano i bellissimi colori ad affresco del Filocamo, un vecchio fissativo alterato con il tempo ha annerito completamente le superfici ridipinte. Le superfici affrescate dopo il restauro si presentano in tutto il loro splendore, contraddistinte dai bellissimi volti originali. In primis lo splendido volto della Madonna praticamente intatto e il luminoso sfondo ocra. Anche il sott’arco che divide il catino dalla volta del Presbiterio ha riservato delle sorprese, il restauro ha portato alla luce i rosoni originali dipinti color ocra con la presenza di oro zecchino sulla superficie.

Lavori nel presbiterio della Cattedrale

Di fatto si tratta del sott’arco affrescato più antico, e che ha chiaramente ispirato successivamente Paolo Vasta durante l’esecuzione degli affreschi dei sott’archi del transetto. I lavori di restauro di conseguenza, hanno avuto una importanza fondamentale  perchè si sono portati alla luce i bellissimi affreschi originali di Antonio Filocamo. E anche perchè hanno fornito l’occasione per ricostruire la cronologia gli interventi di restauro passati nel catino. Infine, per averci aiutato a comprendere l’ influenza di Antonio Filocamo sulle scelte decorative intraprese successivamente da Paolo Vasta”.
Da qualche giorno, inoltre, si è ultimato l’intervento che ha riguardato il pilastro destro del presbiterio.

 

 

 

 

 

 

E’ sempre Calvagna a spiegare: “Il pilastro si presentava completamente annerito dal deposito di nerofumo, le superfici originali decorate del pilastro e del capitello erano totalmente ridipinte a tempera, riconducibili all’intervento di manutenzione ottocentesco.
La parte bassa del pilastro era interessato dall’azione dell’umidità di risalita che nel corso degli anni ha disgregato le superfici facendo perdere parte delle decorazioni.
Presenti sulla superfici del pilastro la presenza di numerosi chiodi e oggetti in ceramica appartenenti ad un vecchio impianto di illuminazione.

L’eliminazione della ridipintura ci ha permesso di portare alla luce le belle superfici originali in stucco marmorino del capitello. Anche il pilastro ha riservato diverse sorprese. Grazie alla pulitura abbiamo scoperto che le decorazioni del lato del pilastro rivolto verso l’interno del Presbiterio sono state realizzate ex novo nell’ottocento. Di conseguenza si sono  semplicemente ripulite dal nerofumo. Discorso diverso per il lato del pilastro rivolto verso il transetto. In questo caso si è reso necessario rimuovere la ridipintura ottocentesca per portare alla luce le decorazioni affrescate settecentesche, riconducibili alla bottega dei Filocamo.

Un’antica croce affrescata nel pilastro rivolto al presbiterio della Cattedrale

Un’altra piccola ma significativa scoperta è avvenuta rimuovendo la croce in marmo ancorato nella parte bassa del pilastro; infatti l’elemento sopracitato celava la presenza di una croce affrescata più antica con incastonati cinque frammenti in marmo nero. La croce fiammeggiante affrescata appartiene probabilmente alla prima consacrazione, ed è certamente più antica delle decorazioni settecentesche presenti nel pilastro. Il restauro del pilastro ha permesso così di ottenere una continuità visiva generale con le superfici pulite restituite dai recenti restauri del Presbiterio e della vicina Cappella di Santa Venera, anch’essa restaurata di recente”. Le spese relative ad entrambi i restauri sono state coperte con offerte di privati.

Molto soddisfatto il parroco della Cattedrale, don Mario Fresta: “Questi ulteriori interventi, che fanno seguito a quelli realizzati negli ultimi anni e cioè il restauro degli affreschi presenti nella parte inferiore del presbiterio e della cappella di Santa Venera, hanno riqualificato l’area del presbiterio, dando nuova luce al catino absidale e decoro al pilastro destro, che risultava molto ammalorato nella parte inferiore. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al restauro con la loro generosa offerta. Naturalmente non ci fermiamo qua perché vi sono altri lavori di manutenzione straordinaria di cui necessita la nostra Cattedrale”.

Il prossimo progetto di recupero riguarderò la volta del presbiterio – ove è presente il grande affresco raffigurante “L’incoronazione di Maria tra angeli e santi” dello stesso autore messinese – ed il pilastro sinistro. I lavori verranno avviati non appena saranno raccolte le somme necessarie.

Guido Leonardi

Print Friendly, PDF & Email