Rispetto dell’ambiente / I programmi dell’Associazione Terra Futura: cura della natura e accoglienza

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Rispetto dell’ambiente e della biodiversità e attenzione per i più deboli, per chi lotta per la propria terra. Lungo queste due direttrici ideali si collocano i programmi e le attività dell’associazione Terra Futura.

Il logo dell'associazioneNata circa cinque anni fa per iniziativa di alcuni giovani provenienti da altre esperienze nel terzo settore, l’associazione si è fatta spazio ritagliandosi un peculiare percorso improntato alla ricerca di progetti, iniziative pubbliche e manifestazioni che hanno sempre avuto come obiettivo la crescita della consapevolezza e della necessità di stabilire un nuovo rapporto con la natura e con il territorio. “Siamo abituati a considerare il territorio, la natura e la ricchezza che abbiamo sotto i piedi come un dato acquisito e stabile. Purtroppo non è mai stato così e non lo sarà ancora per molto senza un radicale cambio nelle coscienze e nei comportamenti. Dobbiamo smettere di comportarci da padroni con una terra in cui siamo soltanto ospiti”. A riassumere in poche frasi gli intenti di Terra Futura è Giovanna Morabito, architetto, impegnata da anni nel volontariato,  presidente dell’associazione. “Portiamo avanti progetti in cui i volontari sono i primi a sporcarsi le mani per creare miglioramenti tangibili nel proprio territorio. Giocando, divertendosi, coinvolgendo bambini e famiglie è possibile produrre un cambiamento: concreto nel breve termine e per le piccole cose; di mentalità nel breve e lungo periodo.”

terra futura -presentaz. sahrawiParallelamente alle attività dedicate all’ambiente e alla salvaguardia della natura, Terra Futura si dedica anche al progetto di accoglienza per i bambini del popolo Sahrawi, storia simbolo di un popolo che per amore della propria Terra combatte una guerra pacifica e silenziosa che dura da diversi decenni e non raccoglie alcun interesse da parte dei media. Quest’ultimo sarà il principale impegno dell’associazione Terra Futura per i prossimi mesi: “Lavoriamo già per la prossima estate, quando con l’aiuto di cittadini, associazione e istituzioni speriamo di accogliere ad Acireale dieci bambini Sahrawi”. Così continua la presidente Giovanna che aggiunge infine: “I bambini sono bisognosi non solo di cure mediche ma anche di giocare e conoscere che esiste un mondo oltre il deserto del Sahara occidentale. Il progetto “Mi Casa es tu casa” vuole essere anche questo, un progetto di accoglienza che sappia guardare oltre le necessità e che miri a creare una rete di rapporti stabili e duraturi tra le due comunità coinvolte”.

Salvo Tomarchio

 

 

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