BeReal / La genuinità diventa social

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BeReal social logo

“BeReal”, sii reale: un nome che è anche una dichiarazione di intenti per un social network che fa della genuinità il suo marchio di fabbrica. BeReal si aggiunge alla lunga lista di social che ormai fanno parte della nostra vita. L’approccio utilizzato però si rivela innovativo: niente filtri, niente foto premeditate, solo la realtà. Ma è davvero così? Social e spontaneità possono veramente coesistere?

BeReal / Una partenza in sordina

BeReal” nasce in realtà nel 2020, ma riesce a raggiungere la popolarità solo agli inizi del 2022. Il social, che sta spopolando soprattutto tra la generazione Z, oggi si trova al primo posto nella classifica delle app più scaricate negli Stati Uniti arrivando a superare l’ormai celebre “Tiktok”. Non è un caso che il social cinese, restio a lasciare il titolo di social preferito dai giovani, abbia deciso di rispondere con la creazione dell’analogo “Tiktok now”. Questa situazione non è nulla di nuovo se pensiamo che qualche anno fa “Instagram” con l’introduzione delle storie riuscì a soppiantare chi le storie le aveva create: “Snapchat”.

BeReal / Come funziona il social della genuinità 

BeReal si propone come social in grado di portare la verità su internet. Questo spiega le particolarità della piattaforma. Su BeReal, infatti, è possibile pubblicare una “storia” solo una volta al giorno entro due minuti dopo essere stati notificati dall’applicazione stessa. Nel caso in cui si decida di pubblicare in ritardo rispetto alla notifica tutti gli “amici” verranno avvisati del ritardo. La notifica può arrivare in qualsiasi momento della giornata senza alcun preavviso. L’obiettivo è mostrare ai propri “amici” la quotidianità senza filtri. Le foto pubblicate, infatti, mostrano sia soggetti, che “fotografi” attraverso l’utilizzo delle telecamere interne ed esterne degli smartphone.

Nel caso in cui si decida di pubblicare una foto dopo vari tentativi, l’applicazione notificherà gli amici anche del numero di tentativi fatti dall’utente. È qui che ci poniamo il dubbio su quanto possa conciliarsi la vita vera con quella dei social media. BeReal fa della spontaneità e del “carpe diem” il suo marchio di fabbrica, ma possiamo veramente affermare che questi valori siano rispettati fino alla fine in maniera coerente? Se riflettiamo la piattaforma attraverso le notifiche non fa altro che “interrompere” il momento e “minacciare” la sua genuinità creando una situazione costruita: lo scatto di una foto.

Si può essere “real” sui social?

“BeReal” si propone, quindi, come qualcosa di anomalo nel panorama dei social network, dominato da filtri e regole che aiutano a renderci migliori agli occhi dei nostri “amici”. C’è da dire però che l’utente è libero di scegliere se pubblicare una foto o no. In un mondo in cui siamo perennemente online e quindi soggetti ai giudizi delle altre persone diventa normale voler mostrare le parti migliori di noi. È normale voler mostrare solo ciò che crediamo possa essere accettato e non criticato dagli altri.

Pirandello definiva la realtà e l’interazione con gli altri “una grande pagliacciata” in cui tutti non facciamo altro che indossare delle maschere. In effetti, sui social, è proprio così. La paura di cadere nella cosiddetta “spirale del silenzio” ci porta inevitabilmente ad essere particolarmente attenti quando pubblichiamo qualcosa e a “costruire” immagini di noi che possano soddisfare le aspettative del contesto in cui ci troviamo. Non a caso il sociologo “Erving Goffman” paragonava l’interazione sociale alla messa in scena di un’opera teatrale preceduta, ovviamente, da una preparazione dei ruoli.

BeReal / Il social perfetto per la generazione Z

Secondo “l’American Psychological Association” la generazione Z è la generazione più propensa a chiedere l’aiuto di professionisti della salute mentale e degli psicologi. Uno dei valori cardine della generazione Z è, infatti, la cura della salute mentale. In una società in cui il paragone con “le vite perfette” degli altri può portare agli atteggiamenti tossici tipici dei social network, BeReal diventa una ventata d’aria fresca. Un social in cui tutti si mostrano per quello che sono e in cui la realtà si inquadra senza lenti colorate.

Francesco Guglielmino 

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