Calcio serie D / Tre a zero al Troina, l’Acireale non molla

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Tre a zero al Troina, l’Acireale tiene il passo delle antagoniste, tutte vittoriose, dai due Messina a Gelbison e Licata. E, proprio nel momento più delicato della stagione, fa capire, a quanti non l’avessero bene inteso, di volere restare nel gioco fino alla fine.

Non che il Troina fosse ostacolo insuperabile. L’avversario più insidioso per  l’Acireale sarebbe stato sè stesso, e il temuto contraccolpo che le tensioni della vigilia avrebbero potuto provocare nella squadra. Costretta peraltro a battersi senza Peppe Pagana (esonerato, accantonato, sacrificato alla piazza non s’è ben capito) in panchina.

Tre a zero al Troina: prova autorevole dell’Acireale

Ed invece, superato un certo disorientamento iniziale, la formazione granata è venuta fuori con grande autorevolezza (gol di Talla Soure e rigore di Rizzo). Esprimendo, alla distanza, il suo potenziale in molte occasioni rimasto inespresso. E non senza aver rischiato un tantino di prenderle da un avversario che ben fiutava l’occasione.

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Buffa esulta dopo il 3 a zero. Foto Mimmo Lazzarino

 Brivido dagli undici metri

Partita giocata novanta minuti novanta, senza pause e con apprezzabile intensità. Ed anche  con giocate di fino alle quali il Troina di Mascara non ha trovato significativi argomenti da contrapporre. Pur contando, si badi, su buone individualità, Ficarotta e l’ex marsalese Balistreri, tra queste.
Gli ennesi, sotto di due gol a fine primo tempo, l’occasione di rientrare in partita l’hanno avuta. Però il “cucchiaio” di Ficarotta s’è spento sulla traversa della porta del giovane Ruggiero, graziando l’estremo difensore acese.

 Buffa, rientro e gol

Su quest’episodio la partita si è praticamente conclusa. Il terzo gol dell’Acireale, firmato dal bravissimo e promettente Buffa, lesto a ribadire in rete una conclusione di De Felice respinta dal palo, ha suggellato nel modo migliore la bella prova dell’undici di casa. Classifica che non muta, le distanze restano immutate, e segnale importante in prospettiva.

Fuori dal campo, guerra di comunicati: Cannavò ci prova

Sempreché, s’intende, le tensioni della vigilia (e qui ritorno al punto di partenza), la frattura tra società e tifoseria organizzata non si ricomponga.

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L’Acireale in campo

Al momento, le distanze restano abissali. La battaglia a suon di comunicati stampa (della società e della Curva Jacopo Polimeni)  seguita al faccia a faccia di martedì pomeriggio, sembra aver scavato un solco tra le parti.  Un solco tanto profondo da rendere non facile il tentativo di Gianluca Cannavò, ex presidente granata e attuale vicepresidente dell’Associazione Noi Siamo Acireale,  di ricomporre la vertenza.

Cannavò, nel suo comunicato, ha puntualizzato che tra “Associazione e società esiste una convenzione, con precise caratteristiche, stipulata il 5 luglio del 2018”. Poi ha invitato le parti “a compiere una serena riflessione” considerato che, a suo giudizio, “non è ipotizzabile  disimpegno alcuno, posto che la stagione deve essere onorata e la società salvaguardata”.

Possibile ricomporre la vertenza tra società e tifoseria organizzata?

Chiaro riferimento, questo, all’intento manifestato dall’attuale dirigenza del club di disimpegnarsi dalla gestione e di creare le condizioni per la cessione della società.
Con un comunicato che, tra l’altro, ha suscitato non poche perplessità e che ai più è parso, specie nella parte finale, espressione della tensione e dell’emotività del momento.
Ha scritto: “si comunica che domani in panchina non siederà Giuseppe Pagana per espressa richiesta da parte dei gruppi organizzati”. Ma come si fa?

Giovanni Lo Faro

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