Caro vita / I dati della Sicilia e tra inflazione e soluzioni del governo

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In Italia, particolarmente in Sicilia, è in corso l’allarme per il caro vita. Tutti i costi sono lievitati, dal cibo agli affitti e diventa sempre più difficile potersi assicurare cibo e un tetto sulla testa. Ad oggi il governo regionale e quello nazionale dichiarano di impegnarsi per creare misure per aiutare i cittadini a reggere l’aumento dei prezzi.

Aumentano i prezzi dei beni alimentari

Negli ultimi due anni i prodotti alimentari e di prima necessità hanno avuto l’impennata dei prezzi più consistente dal 1985. Il prezzo della frutta fresca di stagione aumenta quasi del 10%. Rincari anche per i vegetali freschi (+4,7%). In un anno, pane e cereali sono aumentati del 15%, latte, formaggi e uova del 17%, oli e grassi del 18%, zucchero, miele e cioccolato del 18,9, acque minerali e succhi di frutta del 15,7%.

Dal 1° ottobre 2023 è partito il trimestre anti inflazione. Si tratta di un accordo ottenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che blocca i prezzi della spesa di generi alimentari e non alimentari. E’ stato reso noto l’elenco dei supermercati e dei negozi divisi per regione e comune dove fare spesa nel trimestre anti inflazione. Questa intesa tra Governo e 32 associazioni, permette ai cittadini di compare i beni di prima necessità a prezzi fissi o scontati.

Le nuove abitudini di acquisto dei siciliani

Le famiglie in Sicilia per via del caro vita, cercano di risparmiare per lo più intervenendo sul carrello della spesa. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, addirittura l’8,4% dei rispondenti siciliani ha dichiarato di comprare solo alimenti prossimi alla scadenza perché in sconto. Non solo, sempre guardando alle abitudini di acquisto in Sicilia emerge che il 58% dei rispondenti compra ormai praticamente solo prodotti in offerta (percentuale più altra rispetto al 46,9% rilevato a livello nazionale) e il 29,8% cambia ogni volta supermercato pur di inseguire gli sconti (25,8% a livello Italia). E se il 18,3% degli intervistati siciliani ha dichiarato di aver smesso di acquistare prodotti di grandi marche, più di uno su cinque, pari a 738.000, ha dichiarato di aver iniziato a fare la spesa esclusivamente nei discount.

Energia e benzina costano sempre di più 

Dall’indagine è inoltre emerso che tra le spese che incidono di più sul budget delle famiglie siciliane vi è l’energia. La bolletta elettrica è una delle spese più care e meno amate (dal 75,6% degli intervistati), seguita dall’assicurazione auto (59,5%) e dalla bolletta del gas (51,1%). Più della metà del campione intervistato (53,4%) ha dichiarato di confrontare regolarmente i prezzi di spese domestiche obbligatorie prima di scegliere il prodotto da acquistare, quindi si sta cercando di capire come ottimizzare le risorse a disposizione.

Anche il prezzo dei trasporti è in aumento per via del caro benzina in corso specialmente in Sicilia. La media nazionale ad oggi è di 1,550 per la benzina e di 1,399 per il gasolio. L’aumento dei costi è dovuto alla decisione dell’Arabia Saudita e di tutto l’Opec di tagliare la produzione. Ha avuto impatto anche la decisione a inizio 2023 del Governo Meloni di ricominciare ad aumentare le accise tagliate dal Governo Draghi. Ad oggi sono ancora inefficaci i tentativi del governo di diminuire il prezzo, ad esempio con il Decreto trasparenza secondo cui le stazioni di servizio dovevano mostrare un cartellone con i prezzi medi regionali.

Aumenti anche nel settore dei mutui

Anche il prezzo degli affitti e dei mutui è aumentato. La Commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) ha dato il suo benestare a due misure finanziarie di rilievo, impegnando un totale di oltre 120 milioni di euro per aiuti sui mutui e sostegno ai comuni in Sicilia. Attraverso l’Irfis, la Regione erogherà un contributo specifico alle famiglie che hanno un reddito annuo inferiore ai 50.000 euro, per compensare gli oneri aggiuntivi quali gli interessi bancari aumentati nel 2023.

Martina Fidelio

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