Celebrazione / “Acireale legge Dante”, l’altro volto della Divina Commedia

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Loredana Marino

Si è concluso il progetto ”Acireale legge Dante”, a cura della Fondazione del Carnevale di Acireale, iniziativa inserita nei festeggiamenti dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, organizzati dalla Consulta della Cultura.

Il programma di ”Acireale legge Dante” si è svolto ogni pomeriggio, dalla fine del mese di marzo  fino al 24 aprile, davanti all’ingresso del comune acese. Ogni sera alcuni protagonisti  hanno letto i canti dell’ “Inferno” della Divina Commedia di  Dante, l’opera magistrale apprezzata e letta in tutto il mondo.
La prima serata ha visto come lettore il sindaco di Acireale, ingegnere Stefano Alì.
Abbiamo raccolto le sue impressioni.

Acireale legge Dante: sindaco, cosa ha provato nel leggere il suo canto, il primo, davanti alla piazza della città?

Diciamo che è stata un’esperienza intensa e diversa, l’ultima volta che avevo letto Dante è stata al liceo. Oggi, uno legge con occhi diversi e chiaramente con un proprio modo di approfondirlo in maniera consapevole e con molto più sentimento.

È chiaro che a sedici anni le cose si guardino con altri occhi. Oltre che da un punto di vista mio personale, è stata un’esperienza bella credo anche per la città. L’iniziativa ha, sicuramente, dato un messaggio ad un luogo che ama la cultura. E ha presentato Acireale in  modo adeguato al suo percorso storico.

mons. Antonino Raspanti
Anche il vescovo di Acireale, mons. Raspanti ha letto Dante

Oggi chiudiamo e, parafrasando Dante, auspichiamo di tornare a “riveder le stelle”. Speriamo che questo sia   l’augurio per noi e per tutto il mondo: poter tornare a una vita più serena e vivibile.

Un altro lettore è stato Alfio Vecchio, appassionato regista di teatro.

“Acireale legge Dante”: cosa si prova a declamare in pubblico?

Sono stato invitato a partecipare ed è stata un’esperienza interessantissima, ma anche impegnativa. Perché è chiaro che leggere Dante non capita tutti i giorni e non si può leggerlo come fosse un brano qualunque.  Sia perché viene registrato e poi perché non è una lettura qualsiasi, infatti l’ho studiato attentamente per poter leggere nel modo giusto. Alla fine posso dire che è stata un’esperienza particolare e molto interessante rispetto a tutto quello che fino a oggi ho fatto a teatro.

Anche Loredana Marino, attrice professionista, acese, si è confrontata con un Canto.

“Acireale legge Dante”: ci racconta com’è stata questa esperienza?

Leggere un canto dantesco per me è stata una doppia emozione. In primo luogo, fare qualcosa nella mia città per me è sempre un’esperienza unica e particolarmente emozionante. Soprattutto se declami un brano della Divina Commedia, e poi perché, come molti, da parecchi mesi, noi attori, siamo fermi con il teatro. Di conseguenza, riprendere a recitare mi ha fatto sentire viva e con la voglia di ricominciare, mi ha dato entusiasmo.

L’ultimo lettore che ha chiuso brillantemente il progetto, è stato il nostro vescovo monsignor Antonino Raspanti.

Eccellenza, che cosa ne pensa di questo progetto e qual è stata la sua esperienza?

Anzitutto sono contento perché il progetto ben merita in quanto ha avvicinato  Dante e la “Commedia”,  a tanta gente. Intanto ai 34 lettori, ma poi anche a molte altre persone che erano presenti e a quelli che, in estate, potranno assistere alle registrazioni.
Personalmente ho gioito nel tornare a elementi scolastici e dunque riprenderli in maniera matura, con la valenza religiosa, direi proprio mistica, che ha Dante.  Quindi ho goduto molto di questa possibilità  datami e per la quale ringrazio chi ha fatto il progetto e chi mi ha invitato.

 E recitare in piazza?

La piazza era pressoché semivuota ma io ero tanto preso, perché era una cosa che non avevo fatto mai. Quindi ho badato poco alle presenze, concentrandomi sul mio impegno. Declamare Dante è una cosa importante: diciamo che ero preoccupato di riuscire perché, anche se uno studia, la preoccupazione è presente.

In conclusione, non potevamo non sentire l’avvocato Gaetano Cundari, presidente della Fondazione del Carnevale.

Avvocato, a compimento del percorso, qual è il resoconto?

Il sistema organizzativo è andato benissimo. Purtroppo il covid ci ha impedito di rendere partecipe quanta più gente possibile a questo evento, ma abbiamo fatto quello che si poteva fare.
Sicuramente  per Acireale è una manifestazione importante quella che sposa i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Quindi continueremo, per quello che è possibile fare, con la festa dei fiori. Prossimo appuntamento, allora, tra pochi giorni. Ci  saranno i lavori dei maestri della cartapesta e dei maestri dei carri infiorati che verranno esposti in piazza e anche i carri in miniatura. Questi ultimi, però, potranno essere visionati anche ad agosto.

Mariella Di Mauro

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