Cinema / Catania Film Fest 2023: l’Avamposto, l’amazzonia tra sogno e utopia

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Oltre 60 le opere in concorso da 20 paesi d’Europa, incontri e masterclass. In questa occasione è stata presentata l’anteprima siciliana del documentario fuori concorso “L’Avamposto” di Edoardo Morabito che inaugura il Catania Film Fest 2023 in grande stile presso Zo Centro Culture Contemporanee. Già presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori nell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

L’Avamposto: l’impresa utopistica sulla tutela dell’Amazzonia 

Inseguire un sogno. Un sogno di vita e di impegno per la vita. Christopher Clark è un eco-guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo personalissimo Avamposto del progresso. Un modello di società utopica basato sull’equilibrio perfetto tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta. Lo scozzese Clark ha vissuto per più di due decenni in Amazzonia con l’obiettivo di far sì che tecnologia e natura potessero coesistere. Il suo più grande desiderio è stato quello di attirare l’attenzione del governo brasiliano e dell’opinione pubblica mondiale sull’area più incontaminata della foresta. Per far ciò accarezza l’idea di poter far tornare i Pink Floyd a suonare esattamente lì.

Del resto nella mente di un sognatore tutto è possibile e forse ha ragione lui. In un mondo che corre a velocità folle verso l’apocalisse, essere un po’ folli è l’unico modo per opporre resistenza. Ma veramente possiamo salvare la foresta, noi, i figli dello stesso modello capitalista che la sta distruggend? L’avamposto di Edoardo Morabito presentato al Catania Film Fest 2023 è innanzitutto il diario intimo e universale di un’esperienza. Clark è il protagonista, ma dietro all’obiettivo permane l’osservazione partecipante di una sorta di etnologo cinematografico, chiamato a confrontarsi continuamente non soltanto con la realtà documentata ma anche con le proprie impressioni, emozioni, riflessioni su quanto egli stesso sta vivendo con Chris e con gli abitanti dello Xixuaú.

L’eco-turismo e il consumismo occidentale 

Clark è testimone di un’esistenza vissuta come avamposto socio-culturale, protagonista di una vicenda umana in cui la fuga dal progresso tecnocratico dell’Occidente si traduce in progresso tecno-umanistico. Per molti anni Clark si è dedicato infatti alla realizzazione e preservazione di una comunità nella regione dello Xixuaú in Amazzonia, dalle parti di Manaus. Che in qualche modo potesse coniugare in senso eco-sostenibile accettabili condizioni di vita e conservazione del patrimonio geo-naturalistico. La scelta del luogo costituisce già intrinseca metafora: la regione brasiliana si delinea infatti come una delle più incontaminate al mondo. Contesto perfetto per inseguire la sfida della conservazione di un territorio lontano da qualsiasi omologazione e dalle derive del cambiamento climatico. L’avamposto conserva molto del resoconto antropologico, e non tanto perché è dedicato a una lontana e isolata comunità amazzonica, quanto per la sua natura di documentazione di un’esperienza umana il cui protagonista è un occidentale visionario.

Chris Clark si è dedicato alla battaglia per la salvezza dello Xixuaú, ma al contempo ha potuto condurre quella battaglia grazie alla propria cultura tutta occidentale. Dove finisce l’impegno individuale, e dove inizia l’autodeterminazione di una comunità culturale? Se per qualche anno gli abitanti del luogo si sono accontentati di procurarsi il necessario sostentamento tramite l’eco-turismo, successivamente hanno anche iniziato a mostrare bisogni in tutto occidentali: la macchina, la casa al mare. Il consumismo occidentale, la sua irresistibile lucentezza, arrivano ovunque. L’eco-turismo comporta nuovi scambi, nuove conoscenze, nuovi orizzonti. Come fare dunque per difendere un patrimonio senza contaminarlo?

Catania Film Fest Avamposto documentario

Il Catania Film Fest come palcoscenico di denuncia sociale 

L’avamposto inaugurato al Catania Film Fest 2023 fa da palcoscenico sociale e si chiude con una nota positiva, poiché il governo brasiliano ha accettato di istituire la riserva naturale nello Xixuaú. Eppure il documentario è percorso da cima a fondo da un diffuso e amarissimo sentimento di sconfitta, dove ad andare incontro allo scacco è un’idea di vita, un modello di pensiero e di progetto. E dove si registrano anche le infinite frammentarietà, contraddizioni e imperfezioni del mezzo, dello sguardo e dell’atto cinematografico. Interrogativi intorno all’essere umano, al fare cinema, all’eterno dissidio fra ingenuità e cultura.

Il Catania Film Fest è organizzato con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, nell’ambito del Programma “Sensi Contemporanei” e “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione”, e con il patrocinio di: Comune di Catania, Accademia di Belle Arti, University of East London, Ambasciata della Repubblica d’Albania in Italia, Fermati al Rosso, Associazione Palinuro e Folk di Magda Masano. Programma completo, elenco dei partner e dei sostenitori, e biglietteria, sul sito ufficiale www.cataniafilmfest.it.

Giuliana Aglio 

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