Cinema: c’è sempre il sole (a catinelle!) su Checco Zalone

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Il ritorno nelle sale del comico barese: un successo annunciato.

zalone_3Il fenomeno Checco Zalone è tornato. E con “Sole a catinelle”, che esce con 1.200 copie in tutta Italia, è pronto a sbaragliare ogni altra pellicola al botteghino. Luca Medici, in arte Checco Zalone, una laurea in giurisprudenza, inizia la sua carriera artistica nel mondo della musica. Ma è la televisione a farlo conoscere al grande pubblico. In particolare la trasmissione Zelig gli regala un successo inaspettato. Nel varietà comico di Italia 1 l’artista barese si divertiva a imitare i grandi cantanti italiani come Vasco Rossi o Jovanotti, dimostrando naturali capacità mimetiche e spiccato senso dell’umorismo. Dopo la televisione il passo verso il cinema è quasi obbligatorio. Ormai in Italia, infatti, è una consuetudine il trapasso di comici tra tv e grande schermo (da Aldo, Giovanni e Giacomo a Enrico Brignano, Alessandro Siani e via dicendo). Nel 2009 “Cado dalla nubi”, suo esordio al cinema, incassa la cifra record di 13 milioni di euro e conquista tutta Italia. Cifra che verrà addirittura superata con “Che bella giornata”, seconda pellicola dell’attore, che sbaraglia addirittura “Avatar” di James Cameron, con un incasso di 43 milioni di euro.
zalone_1aQuale il segreto del successo di questo autore che non solo interpreta i suoi film ma addirittura li scrive insieme a Gennaro Nunziante (il regista)? Un mix di comicità strampalata, surreale, mai troppo volgare (come invece troppo spesso accade ai comici italiani), che gioca su tormentoni (come le tante canzoni che compaiono in ogni pellicola, scritte dallo stesso Zalone) e modi di dire dialettali. Una comicità che s’incarna nella maschera creata da Zalone: il meridionale ingenuo e un po’ scemotto, ma sincero e verace. Forse un po’ arretrato nel pensiero ma buono nell’animo e in fondo ottimista.
zalone_2aIn “Sole a catinelle” l’attore torna a impersonare questo suo personaggio, ma rispetto ai due film precedenti, incentrati sulle storie amorose del protagonista, qui si concentra sul rapporto tra un padre e un figlio, che attraversano un’Italia in piena crisi economica. Il padre è in crisi lavorativa e familiare (la moglie lo ha messo alla porta perché inconcludente) ma non si rassegna e promette al figlio una vacanza da sogno se prenderà tutti dieci in pagella. Il figlio ottiene il risultato, ora Checco deve “pagare” il suo debito. Peccato non ci siano i soldi! Per fortuna ad accorrere in aiuto a Checco arriverà una donna, madre di un bambino problematico, che chiederà a Checco e al figlio di passare l’estate con loro. Ecco che i due si ritroveranno catapultati in una vacanza da sogno tra ricchezza e lusso, con tutte le conseguenze comiche del caso.
Naturalmente la trama del film è molto esile, ma la forza del cinema di Zalone sta tutta nell’esplosività del suo personaggio che si ritrova sempre “fuori posto” e crea scompiglio. Anche qui accade la stessa cosa e si ride molto ma, allo stesso tempo, si riflette. Cercando di non appesantire la pellicola con prese di posizioni ideologiche, il film è, comunque sia, perfettamente immerso nel contesto storico, economico e culturale del nostro Paese e ci offre uno sguardo ottimista, finalmente non cinico e nichilista, sulla nostra realtà, dove, alla fine vincono gli affetti familiari e la buona volontà.

Paola Dalla Torre

 

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