Colletta Alimentare / L’iman di Catania Abdelhafid Kheit invita i suoi fedeli a contribuire sabato 26 novembre

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L'iman tiene la sua omelia nella moschea di Catania

 

Da Milano a Catania si fa strada lo stesso messaggio di speranza, e attraversando l’Italia diventa atto concreto. Dalla Casa della Cultura musulmana di Milano alla Moschea della Misericordia di Catania il desiderio di aiutare gli altri è misurato dalla solidarietà e dall’integrazione. Senza nessuna differenza di religione o di nazionalità.

Ieri mattina – si legge in una nota dell’Ufficio stampa catanese del Banco Alimentare – poco prima della

L'iman tiene la sua omelia nella moschea di Catania
I volontari del banco Alimentare nella moschea di Catania

preghiera delle 14,l’imam di Catania, Abdelhafid Kheit, che è anche il presidente della Comunità Islamica di Sicilia, ha invitato i suoi fedeli a partecipare alla Colletta Alimentare che si terrà in tutta Italia sabato 26 novembre. All’interno della Moschea di piazza Cutelli più di un centinaio di fedeli ha ascoltato le parole della loro guida spirituale e dei volontari del Banco Alimentare. Parole uguali per un messaggio ecumenico che non ha casacca o colore ma la sensibilità di un grande cuore. Parole che tutti i giorni devono diventare fatti, quando chi non ha da mangiare lo va a cercare, e lo trova, anche all’interno della comunità musulmana.

«Quattro anni fa abbiamo organizzato il nostro punto alimentare. Lo scopo era quello di consentire ai musulmani di Sicilia una partecipazione più efficace e sociale. La Moschea della Misericordia di Catania – ha affermato l’imam Abdelhafid Kheit – la più grande del Sud Italia, aiuta circa 180 famiglie che corrispondono a circa 500 persone e il 90 per cento di loro sono italiani. Percentuali ribaltate, rispetto alla presenza dei fedeli nella nostra moschea, ma uniformi. Per capirle bisogna comprendere il senso dello scambio. Gli italiani che abitano in questa zona trovano aiuto da noi e i musulmani che abitano in zone più lontane lo trovano nelle parrocchie cattoliche.

«Partecipare alla Colletta è considerato, dalla nostra comunità, un servizio che siamo onorati di fare e al quale – conferma l’imam – parteciperò anche io insieme ad altri fedeli. Collaborazione è la parola chiave e rappresenta il modo per fare qualcosa di concreto che superi le parole e le renda vere. Questo è ciò che dice la nostra religione tramite il nostro profeta “Il migliore di voi è il più utile alla gente”».

catania-2All’interno della Moschea della Misericordia, tra i fedeli seduti in preghiera – si ricorda nella nota stampa – c’erano i volontari della Colletta Alimentare con la loro pettorina gialla. Accanto all’imam Abdelhafid Kheit, Domenico Messina, direttore del Banco Alimentare della Sicilia onlus, ha rinnovato ai fedeli l’appello alla Colletta Alimentare. «Partecipare all’evento di oggi è stato emozionante quasi quanto entrare a piedi scalzi in questa bellissima moschea che è intitolata alla Misericordia. E non è un caso – ha commentato Domenico Messina – se uno dei più grandi gesti della misericordia è quello di “dar da mangiare agli affamati” che poi è ciò che proviamo a fare ogni giorno. Noi come Banco Alimentare e voi come comunità che distribuisce a chi non ha nulla. Partendo da questa assonanza possiamo considerarci ancora di più fratelli. Il messaggio partito da Milano, ha trovato a Catania la sua eco più forte. Una città in cui l’integrazione è parte integrante della nostra vita. Ogni giorno”.

L’impegno della #Colletta2016

In Sicilia il Banco Alimentare della Sicilia onlus e il Banco Alimentare della Sicilia Occidentale, attraverso le 785 strutture caritative convenzionate, aiutano 222.192 persone: 17.070 sono bambini di 0-5 anni, 187.365 sono persone dai sei ai 65 anni, 17.757 gli over 65.

 

 

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