Comunicare la famiglia / Don Catalano: “Oggi i media sono lo specchio della società, si spettacolarizza troppo”

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Nel salone delle conferenze della chiesa di San Paolo ad Acireale si è svolto un convegno dal titolo “Comunicare la famiglia” al quale hanno preso parte numerose personalità che sperimentano quotidianamente nell’ ambito della loro professione l’importanza che nell’era della comunicazione multimediale tale tema riveste.

Il convegno è stato moderato da Giuseppe Vecchio (presidente regionale dell’Ucsi) il quale, insieme con gli altri ospiti, ha messo in luce le problematiche relative al rapporto tra configurazione attuale della famiglia e mezzi di comunicazione.FOTO GIUGNO2015 029

Al dibattito ha preso parte don Marco Catalano (direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Acireale) il quale, prendendo spunto dal messaggio del Papa in occasione della 49° Giornata mondiale per le Comunicazioni Sociali avente ad oggetto la famiglia, ha sottolineato cosa vuol dire guardare ad essa dal punto di vista della comunicazione nonché l’esistenza di una vera e propria simbiosi tra famiglia e comunicazione. Essa va vista come una risorsa – afferma don Catalano – costituendo il primo luogo in cui l’uomo impara a comunicare e a vivere in relazione con gli altri pur nel rispetto delle differenze che costituiscono il presupposto necessario delle relazioni comunicative.

La comunicazione assume anche una forma religiosa che è la preghiera quale esperienza fondante del rapporto tra l’uomo e Dio sia nella dimensione individuale che in quella comunitaria – familiare.

Ma qual è oggi il modo in cui i media rappresentano la famiglia? Don Catalano risponde a questo interrogativo affermando che il ruolo della televisione è cambiato nel tempo poiché mentre inizialmente essa era una “finestra sul mondo” i cui operatori avevano una funzione pedagogica volta informare ed istruire scrupolosamente l’uomo circa l’esatto contenuto della realtà, con l’avvento della tv commerciale essa assume il ruolo di “specchio della società” cioè il riflesso dei desideri e delle attese dell’utente, caratterizzata spesso dalla spettacolarizzazione di crisi e fallimenti familiari”.FOTO GIUGNO2015 010

L’avv. Anna Ruggieri (Componente della Sezione catanese dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia) ha evidenziato come il nostro legislatore configuri la famiglia come realtà fondata sulla stabilità e rilevanza sociale del vincolo e che le istanze di tutela provenienti dalle coppie omosessuali siano fondate più su ragioni di carattere economico che affettivo.

Le medesime ragioni sono – secondo l’avvocatessa – alla base del quadro drammatico che le statistiche ci presentano legato all’inesorabile diminuzione dei matrimoni. Nell’ambito del suo intervento la Ruggieri ha auspicato che la famiglia possa essere incentivata riscoprendo il ruolo essenziale della comunicazione e iterazione tra tutti i suoi membri e nella quale possano trovare adeguata considerazione   l’attenzione la cura e la tutela del preminente interesse dei minori secondo quella che è la configurazione della famiglia nel nostro ordinamento.

Marco Lovato e Laura Lubatti (coniugi responsabili della Comunità Giovanni XXIII di Linera) hanno sottolineato come la famiglia sia luogo di ascolto che nella loro esperienza assume il volto dell’accoglienza rivolta agli ultimi ai quali viene offerta la possibilità di vivere una vita migliore secondo la testimonianza del fondatore don Oreste Benzi e dell’insegnamento evangelico.

L’avv. Domenico Azzia (presidente dell’associazione “Sicilia Mondo”) ha presentato una testimonianza intrisa del suo grande bagaglio esperienziale umano, partendo da un’epoca che ha vissuto in prima persona sin dagli anni ’50 con la creazione dell’associazione ”Catania Mondo”, poi trasformata in “Sicilia Mondo”.

Facendo riferimento ai flussi migratori provenienti dall’Europa e diretti in America degli anni 50-60 ha affermato come la famiglia abbia costituito in quel contesto elemento di aggregazione e sviluppo socio culturale tra i migranti e gli abitanti di quei luoghi.

L’Azzia ha sottolineato come l’Europa debba investire sulla famiglia quale risorsa fondamentale per superare le difficoltà che affliggono la realtà socio-economica del nostro tempo.

Ciò che emerge dall’incontro, quindi, è l’esigenza che i mezzi di comunicazione operino consentendo all’individuo di prendere coscienza della sua dimensione comunitaria, nella quale possa trovare la piena ed effettiva realizzazione della sua personalità.

 

                                                                                                                                         Giuseppe Stefano Proiti

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