Conferenza / Lilia Ghanem a Riposto lancia un appello a sostegno di Gaza

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Conferenza su Gaza di Lilia Ghanem

A otto giorni dall’esposizione della bandiera palestinese sul municipio, Riposto torna a parlare della tragedia di Gaza con la conferenza “Palestina, mobilitazione internazionale e impatto sui paesi del Mediterraneo”, svoltasi lo scorso 20 giugno nei cortili di Palazzo Vigo, a Torre Archirafi. Ospite d’eccezione: Lilia Ghanem, antropologa libanese, già docente alla Sorbona e coordinatrice del Forum Sociale Beirut.

L’evento era promosso da Un’Altra Storia APS con il patrocinio del Comune di Riposto e il sostegno di varie realtà associative del territorio (GRU, Articolo1, Coordinamento Donne Zona Ionico-Etnea, Convenzione dei Diritti sul Mediterraneo, Agorà). A moderarlo Giuseppina Ancona, presidente dell’associazione e nota attivista.onferenza a Riposto di Lilia Ghanem

Lilia Ghanem: «Gaza è una tragedia ignorata troppo a lungo»

Ghanem ha offerto un’analisi cruda e documentata del conflitto israelo-palestinese, definendo la situazione a Gaza «un genocidio pianificato», rimasto a lungo ignorato dai media occidentali e minimizzato dai governi europei. Ha ricordato come, dal 7 ottobre 2023, su Gaza siano stati sganciati armamenti con una potenza distruttiva pari a cinque bombe atomiche, citando l’intellettuale ebreo antisionista Guy Masavi.

La docente libanese ha denunciato un vero e proprio annientamento della civiltà palestinese, come dichiarato anche dal filosofo francese Étienne Balibar. Gaza non è più una città, ma un cumulo di macerie senza scuole, ospedali, artisti, insegnanti. Il bilancio ufficiale parla di oltre 62.000 vittime, in maggioranza donne e bambini.

conferenza su Gaza
Tavolo dei lavori. Al centro Lilia Ghanem

Il Libano e la Siria: due crisi dimenticate

Ghanem ha poi allargato lo sguardo al Medio Oriente, in particolare a Libano e Siria, dove si stanno consumando altre gravi crisi umanitarie. Il Libano, ha ricordato, ha subito sette guerre civili in 25 anni. L’ultima, iniziata nel 2024, ha già causato oltre 7000 morti e la distruzione di 39 città, tra cui siti archeologici come Tiro e Baalbek.

Anche la Siria è scossa da un nuovo caos: a Damasco, forze islamiste radicali come al-Nusra hanno preso il potere con il sostegno implicito degli Stati Uniti e dell’Occidente, instaurando forme di governo autoritarie e teocratiche, perseguitando le minoranze religiose, comprese quelle cristiane, e smantellando istituzioni scientifiche.

bandiera della Palestina sul prospetto del municipio di Riposto
La bandiera della Palestina sul prospetto del municipio di Riposto

L’appello di Lilia Ghanem: «Unitevi, fate sentire la vostra voce»

Nella parte finale del suo intervento, Ghanem ha lanciato un appello all’opinione pubblica europea: «Non possiamo restare in silenzio. Dobbiamo protestare, manifestare, fare pressione sui nostri governi. Se ci abituiamo alla distruzione dei diritti umani, ne saremo anche noi vittime».

Ha citato la giovane scrittrice palestinese Nour El Assi: «Se i diritti umani hanno un significato, è a Gaza che devono sopravvivere. Se il mondo guarda e tace, allora nulla di ciò che dice di difendere è reale».

Cresce la solidarietà in Europa

Secondo sondaggi recenti condotti dall’agezia YouGov in Italia e in altri paesi europei, cresce il sostegno dell’opinione pubblica verso la causa palestinese. Una parte sempre più ampia della popolazione chiede un immediato cessate il fuoco e sanzioni contro Israele. «La verità – ha concluso Ghanem – anche se minoritaria, prima o poi fa rumore. E oggi quel rumore sta crescendo».

Germano Canino