Convegno / “Il linguaggio come prisma”: il prof Sebastiano Vecchio il 22 e 23 giugno al Monastero dei Benedettini di Catania

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Sebastiano Vecchio

Il prisma è il solido geometrico prescelto per dar forma all’evento in programmazione il 22 e 23 giugno prossimi, al Dipartimento di Scienze umanistiche, dal titolo: “Il linguaggio come prisma. Giornate di studio per Sebastiano Vecchio”.
La due giorni di studi si terrà nell’Aula 1 del Monastero dei Benedettini. Al centro del presunto prisma culturale, si pone Sebastiano Vecchio, già docente di Filosofia del linguaggio, linguistica e semiotica presso l’Università degli Studi di Palermo dal 1983. Inoltre, si precisa che Sebastiano Vecchio, dal 2001, ha dedicato il suo insegnamento alla disciplina di Semiotica e filosofia delle lingue presso la Facoltà di Lingue prima e il DISUM poi, fino al 2022, anno del suo pensionamento.

L’incontro vedrà dialogare Sebastiano Vecchio, autore tra le altre cose del volume: Un prisma agostiniano di filosofia del linguaggio (ed. Bonanno, 2017) con eminenti figure accademiche e studiosi. Le relazioni, in scaletta, intendono approfondire le ecclettiche sfere del sapere curate nel tempo, in senso scientifico e umanistico, da Sebastiano Vecchio. L’organizzazione dell’evento è un’ideazione di Emanuela Campisi e Antonio Bondì, docenti dell’Ateneo catanese.prof.Sebastiano Vecchio

Il programma delle due giornate del prof. Sebastiano Vecchio

Il particolare la due giorni si articola in un crescendo culturale, con gli interventi in calendario. Giorno 22 giugno si susseguiranno, a partire dalle 14.45: i saluti istituzionali di Marina Paino (Direttore del Disum); l’introduzione di Marco Mazzone (Università di Catania); e gli interventi di Franco Lo Piparo (Università degli Studi di Palermo, con la relazione “Un’avventura iniziata insieme“); Pietro Perconti (Università degli Studi di Messina, con la relazione “Varietà del senso comune“); Francesca Piazza (Università di Palermo, con la relazione “‘All those things that aren’t evidence are what convince me’. Su segni, entimemi e altre cose pericolose”), Emanuele Fadda (Università della Calabria, con la relazione “La puffa di Charley“).

Il pomeriggio continua, poi, con Salvatore Di Piazza (Università di Palermo, la cui esposizione s’intitola: “I paradossi della credenza. Manzoni e la Storia della Colonna Infame“); e con Gianmarco Giuliana (Università di Torino, la cui esposizione s’intitola: “Dal primato al prisma dell’esperienza. Colori e forme della semiotica in Sebastiano Vecchio“).

Il 23 giugno, dalle ore 9 in poi, sarà la volta di Felice Cimatti (Università della Calabria, “Comunicare con gli alieni: la traduzione radicale in ‘Memorie di un’astronauta’ di Naomi Mitchison“); Marco Carapezza (Università degli Studi di Palermo, “Cos’è un’altra lingua? Pappagalli stocastici e giochi linguistici“); Francesco La Mantia (Università degli Studi di Palermo, “Un intimo estraneo. Su un aspetto dell’attività verbale“); Giuseppe Palazzolo (Università di Catania, “Eco e altre fini del mondo“); Emanuela Campisi (Università di Catania, “Il primo si dirige agli orecchi, il secondo agli occhi”); Antonino Bondì (Università di Catania, “Realtà, narrazioni e apocalissi ordinarie“).

 

Luisa Trovato

 

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