Diritti / Promuovere la leadership e l’emancipazione economica delle donne. Così l’Ue in una dichiarazione comune

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L’Unione europea ha diffuso una dichiarazione comune in occasione della Giornata internazionale della donna 2018. Tra le firme quella di Federica Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione.

La parità tra donne e uomini è uno dei valori fondamentali dell’Unione europea sancito nei nostri trattati. La nostra Unione è pioniere nell’affrontare la discriminazione basata sul genere e possiamo essere orgogliosi dei progressi compiuti: l’Europa è uno dei luoghi più sicuri ed equi per le donne nel mondo.

Ma il nostro lavoro non è finito – si legge nel comunicato ufficiale di Bruxelles -. Nella pratica il percorso verso la piena parità è ancora lungo. Le donne e le ragazze sono ancora vittime di molestie, abusi e violenza e, spesso, con retribuzioni inferiori e minori opportunità di carriera e di sviluppo nel mondo imprenditoriale, non hanno ancora la possibilità di infrangere il “soffitto di cristallo”.

Vogliamo che le ragazze e le donne raggiungano la parità in tutti gli aspetti della vita: accesso all’istruzione, parità di retribuzione per lo stesso lavoro, accesso a posti di responsabilità nelle imprese e nella politica nonché protezione dalla violenza.

Promuovere la leadership e l’emancipazione economica delle donne è per noi una priorità assoluta. L’Unione europea ha presentato nuove norme per migliorare l’equilibrio tra vita professionale e vita privata per i genitori e i prestatori di assistenza che lavorano e un piano d’azione per contrastare il divario retributivo di genere. E dobbiamo essere d’esempio: al febbraio 2018 il numero delle donne che occupavano ruoli dirigenziali nella Commissione europea ha raggiunto il 36% rispetto all’11% al momento del nostro insediamento, nel novembre 2014. Il presidente Juncker si è impegnato a raggiungere il 40% entro il 31 ottobre 2019, al termine del nostro mandato.

In tutti gli aspetti di tutte le nostre politiche, sia all’interno dell’UE che nell’azione esterna, siamo inoltre coerenti nel promuovere la parità di genere e l’emancipazione femminile. La nostra politica contribuisce all’attuazione globale efficace degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’agenda sulle donne, la pace e la sicurezza. Quest’anno le Giornate europee dello sviluppo si concentreranno sul ruolo fondamentale delle donne e delle ragazze nello sviluppo sostenibile e sulla loro equa partecipazione e leadership in tutti gli aspetti della vita. Inoltre, quest’anno l’UE ha assunto la leadership dell’iniziativa “Call to Action for Protection Against Gender-Based Violence” (Appello ad agire per la protezione contro la violenza di genere), in cui oltre 60 paesi e organizzazioni sono impegnati a garantire che la violenza di genere sia affrontata nelle crisi umanitarie.

L’Unione europea assiste in tutto il mondo le donne e le ragazze migranti o sfollate che sono vittime di violenza, ad esempio attraverso l’iniziativa Spotlight, o che sono escluse dall’istruzione, dall’accesso equo ai servizi di pianificazione sanitaria e familiare, dal mercato del lavoro e dalla vita politica più in generale. Nel mondo oltre 15 milioni di bambine in età scolare non vanno a scuola: l’UE contribuisce pertanto a migliorare l’accesso all’istruzione in Africa, America latina, Medio Oriente e Sud-Est asiatico.

La parità di genere non è solo una questione di equità e giustizia in Europa, ma è anche una necessità se si vogliono conseguire pace, sicurezza, sviluppo, prosperità economica e crescita in ogni parte del mondo.

Investire nel potenziale di donne e ragazze – concludono i  firmatari della dichiarazione – significa investire nella società nel suo complesso e gli uomini e i ragazzi ne sono responsabili quanto le donne e le ragazze.

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