Solidarietà / Sull’esempio di Chiara Lubich, il gruppo per fare Fagotto nelle Aci

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chiara lubich

E’ attivo nel comprensorio della Aci il gruppo informale del Fagotto, a disposizione per raccogliere ciò che è ritenuto superfluo all’interno delle nostre case e distribuirlo a chi ha più bisogno. Ma non solo: vediamo di capirne meglio il senso.

Cosa significa fare Fagotto?

“Sappiamo come, vivendo nel mondo, è facile impolverarsi, raccogliere via via cose più o meno utili, o superflue, e tenerle nelle proprie case. Si tratta magari di una matita in più, di un libro, di un indumento, uno strumento, un quadro, un tappeto”. Così scriveva Chiara Lubich. Ma pensiamo anche a quanta biancheria o a quanti mobili o giocattoli risultano ormai inutili per la nostra quotidianità. Talvolta si tratta di cose voluminose, altre volte piccole. Perché non raccogliere queste risorse e metterle a disposizione di chi non ne ha nella nostra comunità? Ad esempio dei più poveri, immagine di quel “Gesù abbandonato quotidiano”, per citare la stessa Chiara Lubich, che chi ha il dono della Fede può identificare nelle calamità che gettano nel dolore, nelle angosce, nel freddo o nei pericoli tanta gente.

Una volta si usava con grave rischio, a fine anno, gettare dalla finestra tutto ciò che ingombrava la casa ed era inutile. Non era certo un buon metodo. Può essere interessante invece considerare tra altre possibilità ciò che nell’esperienza del Movimento dei Focolari si fa di tanto in tanto: quello che noi chiamiamo “Fagotto”, in inglese decluttering. Significa “togliere ciò che ingombra”. Molto semplicemente, si ammucchia cioè tutto ciò che è in sovrappiù e lo si distribuisce.

Da dove nasce l’idea del gruppo Fagotto nelle Aci?

Nell’idea originale di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, consisteva nel passare in rassegna tutto ciò che in casa è superfluo e darlo gratuitamente a chi ne ha fagottobisogno. Chiara e le sue prime compagne depositavano su un vecchio lenzuolo tutto ciò che trovavano in casa che poteva essere dato ad altri, quindi alzavano i quattro lembi e facevano un bel nodo. Il fagotto era così pronto per essere distribuito a chiunque ne avesse bisogno: parenti, amici, poveri.

Questa pratica, cominciata per amore del Vangelo, rivela un fondamento scientifico anche nella civiltà dei consumi. Considerato che nella cultura cosiddetta occidentale si usa, in media, solo il 20% di ciò che si possiede, il restante 80% costituisce solo «pezzi da museo» completamente inutili. Il “Fagotto” – senza perdere nulla della sua ispirazione originaria – diventa oggi perciò anche concretizzazione di “economia circolare”: modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Diventa essenziale e bello, perciò, che ciascuno offra il suo piccolo contributo, anche per dare una mano alla nostra Casa comune, che rischia di soffocare a causa di tutte le cose che vengono gettate via, costituendo degli accumuli di materiali che ogni giorno di più minacciano l’ambiente e gli esseri che lo abitano.

Piccolo regolamento del “FAGOTTO” anche nelle Aci

gruppo fagotto Aci

  • Il gruppo del Fagotto ha l’unico scopo di dare e ricevere in modo gratuito oggetti e informazioni di pubblico interesse, comprese proposte e offerte di lavoro, di cui ci si impegna a verificare la fonte. Può aderire chiunque intende condividerne lo spirito.
  • Non è prevista alcuna forma di transazione in denaro, di nessun genere.
  • Gli animali sono esclusi dallo scambio.
  • La presentazione avviene attraverso la descrizione sommaria dell’oggetto, con le caratteristiche essenziali, le eventuali misure, la taglia o il n di scarpa, in caso di indumenti, e possibilmente una foto.
  • Gli oggetti e gli indumenti devono essere puliti, in buone condizioni e funzionanti. Eventuali difetti devono essere segnalati già al momento della presentazione.
  • I contatti tra le parti avvengono preferibilmente in privato, mentre occorre segnalare nel gruppo quando un oggetto viene assegnato o reperito.
  • Prima di consegnare l’oggetto presentato ai richiedenti, è bene attendere sino a 12 ore per consentire a tutti di prendere visione dell’offerta. In caso di più richieste, si può utilizzare il criterio del primo arrivato, o – meglio – del maggior bisogno.
  • Per la consegna, ci si regola di volta in volta con la modalità più agevole per le parti. E’ compresa la possibilità di “utilizzare” la disponibilità di altri membri del gruppo stesso.

 Da Chiara Lubich ad oggi: come fare Fagotto nelle Aci

Certo può occorrere un po’ di tempo per considerare bene cosa per cosa. Innanzitutto è necessario disporre naturalmente solo di ciò che possiamo dire nostro e definire quindi ciò che è superfluo da ciò che non lo è. Ma soprattutto sapere essere nell’animo inclusivi e generosi, pensando che è meglio rimanere senza qualcosa di utile piuttosto che averne in sovrappiù, mentre attorno a noi tanti hanno bisogno e chiedono aiuto. Per “fare fagotto” e aderire, o anche semplicemente per qualche utile contributo o segnalazione nel comprensorio della ACI, è possibile rivolgersi a Cetta Vecchio (figlia del fondatore della nostra testata, Orazio Vecchio) al 3805124183, oppure scrivere per email all’indirizzo cettavecchio58@gmail.com.

Mario Agostino

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