Economia / A Catania l’ex ministro al Lavoro Damiano: “Bisogna cambiare il sistema degli appalti”

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“Cambiare il sistema degli appalti”. E’ questa la parola d’ordine del presidente della Commissione Lavoro alla Camera, il democratico Cesare Damiano, ribadita anche a Catania davanti a una platea di lavoratori di call center, agenzie di recapito, operai edili e vigilantes, vittime di un sistema di aggiudicazione delle gare di appalto che, basato sul ‘massimo ribasso’, mette all’angolo la manodopera con paghe da fame e nessuna garanzia.
“In questo modo si raggirano leggi – ha sottolineato l’ex ministro al Lavoro– tanto nel privato quanto nel pubblico, fissando dei prezzi talmente esigui da non poter applicare i contratti, producendo lavoro nero e delocalizzazioni”. Era partita proprio dal presidente Damiano- informa un comunicato stampa –  l’ indagine conoscitiva sul mondo dei call center, su cui la deputata democratica catanese Luisa Albanella, componente della Commissione, è chiamata a relazionare il prossimo 31 marzo a Montecitorio.corretto incontro sistema appalti (600 x 450)

“Bisogna introdurre il sistema dell’offerta più economicamente vantaggiosa – ha spiegato Albanella – e bisogna vigilare perché dall’offerta resti scorporato il costo dei lavoratori. Servono regole anche per i subappalti e vincoli nella pubblica amministrazione, leggi che obblighino le aziende subentranti ad assumere i lavoratori che avevano prestato attività nelle ditte precedenti”.

Tanti gli interventi, del segretario dl circolo PD Comunicazione e Trasporti Giuseppe Rocca che ha organizzato e voluto l’incontro assieme alla parlamentare Albanella, il quale ha lanciato una petizione per una legge di iniziativa popolare. Un accorato appello è arrivato dal vice segretario Pd Catania Jacopo Torrisi, perché si introducano norme che ridiano dignità al lavoratore. Una realtà ancora più drammatica a Catania, “dove –ha commentato un operaio – nei prossimi anni sono previsti solo due grossi appalti” e dove “la precarietà è stabile” ha aggiunto Natale Falà, operatore di call center.

Un nuovo allarme è arrivato poi dagli edili per il calcolo pensionistico che dal 1 gennaio 2016 non terrebbe conto, per chi ha percepito un assegno di disoccupazione, dell’ultima paga percepita bensì dell’ultima indennità.

“Dal governo nazionale ci aspettiamo maggiore attenzione – ha detto la deputata regionale Concetta Raia che ha moderato il dibattito– ci sono migliaia di giovani professionalizzati e scolarizzati che purtroppo lasciano la nostra terra, con un danno economico e sociale enorme”.

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