Elezioni / Lettera aperta di Pennisi alla segreteria provinciale Pd: «Ad Acireale partito taglia dialogo con la città»

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Lettera aperta del militante Paolo Pennisi alla segretaria provinciale del pd: “Ad Acireale partito taglia il dialogo con la città”. Pennisi è un militante fin da giovanissimo nelle file dei dem. Fa notare come, secondo lui, la segreteria del partito alla cui guida figura la santantonese Maria Grazia Leone, abbia instaurato un «dialogo forse troppo fugace» con le forze del partito. Secondo Pennisi, a essere tagliate fuori sono state «le forze civiche e di sinistra». Questa è altre osservazioni sono contenute in una sua missiva indirizzata a Leone alla segreteria dei Pd.

Lettera aperta di Pennisi alla segretaria provinciale del Pd

Caro Segretario, mi chiamo Paolo Pennisi e sono uno degli oltre un milione di elettori che hanno partecipato alle ultime elezioni primarie nazionali. Sono stato inoltre candidato alle elezioni amministrative del 2018, ottenendo il maggior numero di preferenze in seno alla lista del Partito Democratico. In realtà ho anche partecipato da candidato sempre in seno alla lista del Pd alle elezioni amministrative del 2014. Sono fra gli iscritti fondatori del partito democratico che nel 2007 sulla scia di Walter Veltroni si sono commossi per la nascita del nuovo partito. Provengo dai “Democratici di Sinistra”. Ricordo ancora oggi la nascita de “l’Ulivo”. Il 25 Ottobre 2008 ero al Circo Massimo di Roma insieme ad oltre due milioni di simpatizzanti, portavo alta la bandiera del “PD circolo di Acireale“.

Ho militato nella Sinistra Giovanile, poi nei giovani democratici, sono stato eletto alle elezioni primarie regionali e ho ricoperto diversi incarichi di partito. Quando mi sono avvicinato alla sinistra giovanile non potevo ancora avere la tessera da iscritto, poiché avevo 13 anni. Negli anni successivi ho sempre vissuto la vita di partito come servizio verso un gruppo con cui ho condiviso degli ideali. Le prime elezioni amministrative che ricordo ad Acireale sono con Filippo Finocchiaro, a seguire Gigi Bonaventura, Salvatore La Rosa, Gaetano Cundari, Sebi Leonardi. Scrivo oggi poiché manifesto il mio forte disappunto sulle decisioni adottate in merito alle prossime elezioni amministrative dal Circolo di Acireale.

Pennisi: “ad Acireale partito taglia il dialogo con la città”

Nei mesi trascorsi ho fatto presente la mia disponibilità e il mio pensiero a diversi esponenti del nostro partito. Ero a conoscenza di un dialogo instaurato con alcune delle forze politiche cittadine. Forse un dialogo troppo fugace o dalle intese non raggiunte. Ritengo tuttavia che un PD che non dialoga con nessuna forza politica della città, come pensa di amministrare? L’assemblea svoltasi sulle elezioni si è trovata a discutere e a votare proposte talvolta univoche con un indirizzo che poteva sembrare essere indicato da logiche correntiste o dissapori regionali ben troppo lontani dal tessuto di relazioni e di dibattito cittadino. Un confronto che di fatto risulta essere animato e partecipato più di quanto si creda. Lo dimostra la partecipazione alle primarie del Pd da parte di un elettorato molto più ampio e variegato che si sente nell’effettivo partecipe ai massimi processi costitutivi del Partito Democratico.

È evidente che tale appunto non va in alcun modo a disconoscere le​ qualità di Francesco Fichera indicato dal circolo in qualità di candidato alla competizione cittadina. Sono semplici osservazioni di una persona che ancora crede in questo partito, nei suoi valori fondanti di apertura e partecipazione. Constatato che oggi il circolo locale non gode di un ampia partecipazione di iscritti, appare evidente il bisogno di ripartire da un dialogo con la base, e per base intendo i cittadini che si riconoscono nei valori fondanti del centro sinistra. Oggi più che mai il Partito Democratico cittadino avrebbe potuto aprirsi al dialogo con le forze politiche di sinistra e civiche presenti nella nostra comunità. Un dialogo presto interrotto o forse mai realmente improntato.

Lettera aperta di Pennisi alla segretaria provinciale del Pd

Un territorio, quello di Acireale, che continua a impoverirsi delle sue energie intellettuali e produttive, fra i tanti che scelgono di studiare o lavorare altrove lontani dalle proprie famiglie e dai propri affetti. Dobbiamo porre le basi affinché almeno vi sia un margine di scelta per queste persone che talvolta non hanno alternative possibili su cui fare perno. Nelle iniziative portate avanti negli anni e in numerosi incontri pubblici ho parlato di alcuni dei tanti problemi che colpiscono la nostra comunità.

Iniziando dal lavoro soprattutto in età giovanile con iniziative settoriali sull’inserimento lavorativo e la messa in regola, con tanti amici e partecipanti abbiamo parlato di decoro urbano, di piano regolatore, di sostenibilità ambientale, tema quest’ultimo su cui va posta particolare attenzione poiché solo un territorio in cui i suoi cittadini vivono bene può permettersi di aspirare ad avere ospiti non solo stagionali o per singoli eventi, ma in modo più costante e continuativo.

Il dialogo è mancato

I fenomeni preoccupanti che caratterizzano il panorama nazionale, il ritorno in auge da parte di un centro destra che per oltre 10 anni nell’ultimo periodo ha già amministrato Acireale senza di fatto dare alcuna delle risposte attese, avrebbe dovuto indurre alla necessità di mettere in campo una coalizione forte e maggiormente competitiva. Questo vuol dire dialogare. Ed oggi il dialogo è mancato. Non bisogna dimenticare che il fine ultimo di un partito è amministrare. La ricetta la conosciamo, abbiamo avuto il tempo di affinarla negli ultimi 20 anni di opposizione. Questo doveva essere il momento di condividere le proposte progettuali e trovare la più ampia adesione e confronto su quei temi che magari avrebbero potuto accomunare una più vasta platea di forze politiche e di cittadini ad Acireale.

Avviandomi alla conclusione porgo in maniera sincera il mio saluto e l’augurio di buon lavoro alla segretaria provinciale del Pd Mariagrazia Leone, che so per certo avere le capacità e la passione per dirigere un partito così tanto complesso e in continua evoluzione.​

Carmelo Lombardo

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