Emergenza nazionale per la siccità in Sicilia

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Il governo Schifani ha richiesto lo stato di emergenza nazionale a causa della crescente siccità in Sicilia. Nonostante alcune affermazioni tendenti a rassicurare l’opinione pubblica, oggettivamente le condizioni meteorologiche in Sicilia nel periodo più recente hanno causato una crisi idrica. In conseguenza di ciò, l’acqua negli invasi ha un volume inferiore alla norma. Da ciò derivano problematiche quali carenza di acqua potabile come anche una certa difficoltà nell’irrigare sufficientemente il terreno e nell’abbeverare gli animali. Marzo è stato ben il settimo mese di fila con precipitazioni pari a 300 millilitri d’acqua sotto la norma.

L’amministrazione Schifani ha così chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, dopo diversi mesi di siccità e di decremento delle riserve idriche siciliane. Questo atto ora aspetta di essere convalidato dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo della richiesta è quello di garantire la disponibilità di acqua potabile per la cittadinanza oltre che assicurare le risorse idriche necessarie in ambito agrozootecnico.

La siccità in Sicilia sta diventando drammatica – afferma Renato Schifani -. Sono state messe in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Inoltre, sono necessari sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà”.

Emergenza nazionale per la siccità in Sicilia / Il problema termico e la produzione

Il problema è anche di natura termica: le temperature sono più alte del normale da diverso tempo. Questo fenomeno ha incrementato la velocità di evaporazione degli invasi e degli specchi d’acqua collinari, comunemente usati da agricoltori e allevatori. Le perdite nell’ambito della produzione siciliana sono stimate fra 1 e 2,7 miliardi di euro. La Sicilia è una regione con un’economia altamente incentrata sul settore agroalimentare. Quest’ultimo rischia però di essere veramente danneggiato dall’attuale condizione climatica e dalle sue implicazioni. Andando ad esplorare i dati numerici, notiamo come la Sicilia abbia una superficie agricola utilizzata di 1,342 milioni di ettari. Inoltre detiene un numero di aziende agricole pari a 142.416 e gli ettari coltivati tramite agricoltura biologica sono 338.000. Cifre considerevoli, che la rendono appunto fra le prime regioni per importanza del reparto agricolo.

Emergenza nazionale per la siccità in Sicilia / Piano di intervento

La mitigazione delle criticità potrebbe avvenire tramite interventi di breve e medio periodo, quali il decremento dei consumi delle utenze idropotabili, lavori da effettuare sugli invasi, campagne di sensibilizzazione per il risparmio, interventi per reperire risorse alternative (come dissalatori mobili e navi con moduli dissalativi), acquisto di autobotti e silos per la distribuzione in luoghi pubblici, utilizzo di pozzi e sorgenti, riparazione di reti idriche, ammodernamento degli impianti di dissalazione nei siti dismessi di Porto Empedocle, Paceco-Trapani ed eventualmente anche Gela. Questo il programma riportato da una relazione della Protezione civile regionale ed il costo previsto per le azioni a breve termine è di 130 milioni di euro contro i 590 milioni di euro di quelle a medio termine.

La Regione, nelle settimane precedenti, aveva già dichiarato lo stato di crisi idrica sia per l’uso potabile che per quello agricolo-zootecnico, nominando anche due commissari. Per i settori produttivi interessati sono state avviate le procedure per provvedimenti per circa 5,5 milioni di euro che prevedono sgravi dai canoni dei consorzi di bonifica e misure di semplificazione amministrativa. È stato costituito anche un Osservatorio regionale sugli utilizzi idrici per monitorare costantemente lo stato degli invasi e delle riserve di acqua.

Emergenza nazionale per la siccità in Sicilia / L’assessore Sammartino

“La situazione è estremamente delicata e ne siamo consapevoli, ma siamo altrettanto determinati ad affrontarla come dimostra il lavoro incessante del presidente Schifani” conferma Luca Sammartino, assessore regionale all’Agricoltura. “Le previsioni meteorologiche per le prossime settimane e l’arrivo degli anticicloni africani sperimentati già a Pasqua, – continua Sammartino – non fanno ben sperare per il futuro prossimo. Rischiamo la compromissione e la perdita definitiva delle colture permanenti (agrumi, frutta, vigne) e la moria diffusa del bestiame, con i conseguenti problemi di ordine sanitario”.

Secondo l’assessore, inoltre, “la dichiarazione di emergenza nazionale ci consentirebbe di mettere in campo misure essenziali per il comparto agricolo: sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di mutui e adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico in difficoltà, la sospensione dei contributi di bonifica, considerato che le dighe non hanno l’acqua per irrigare, e la possibilità di attivare le deroghe comunitarie previste per i piani strategici della Pac e i Piani di sviluppo Rurale e dei contributi Inps”.

                                                                                   Maria Maddalena La Ferla

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