FAI / Un 30 novembre alla scoperta del Comune di Acireale

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Ad Acireale, il 30 Novembre del 2005, venne conferito il titolo di Città. Per l’occasione, il Comune, con l’iniziativa “Palazzo Aperto” ha permesso delle visite nelle sale istituzionali sia per le scolaresche della città acese sia ai suoi cittadini, aprendo le porte a realtà, per moltissimi, sconosciute. L’iniziativa è avventa con la collaborazione della sezione FAI della città di Acireale. Queste le parole dei ragazzi della 3B del Liceo Classico “Gulli&Pennisi” per introdurre la città di Acireale.

“La città di Acireale affonda le sue radici in una storia mitologia che Ovidio, poeta latino, narra all’interno del XIII libro delle Metamorfosi. La leggenda narra la storia d’amore tra il pastorello Aci ed una ninfa, Galatea. Ma anche Polifemo, ciclope che abitava nel vulcano,  era perdutamente innamorato della ninfa. Una sera, li vide insieme ed accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Infatti, Polifemo scagliò un grosso masso di pietra lavica contro Aci, uccidendolo. Galatea, di fronte all’accaduto, pianse tutte le sue lacrime, trasformando il sangue dell’amato in un ruscello”. 

FAI / Il comune di Acireale

l progetto FAI si impegna per far conoscere sia alle scuole che ai suoi abitanti o ai turisti, i beni del Fondo Ambiente Italiano. Accolti all’ingresso da alcuni studenti è stato possibile non solo osservare con più attenzione il Palazzo di Città ma anche conoscerne più attentamente la storia. Varcata la soglia, in stile barocco, si entra in un’ampia sala. Alla propria destra è presente una sala adibita alle armature di natura prussiana, italiana e francese; l’altra è dedicata al gabinetto letterario, appartenente alla Pinacoteca e Biblioteca Zelantea, con in corso una mostra.

Scolaresca in visita al Palazzo di Città. Foto di Giorgia Fichera

Proseguendo, salendo le scale trionfali, ci si ritrova nella “Sala degli sposi”. Il simbolo della sala è un quadro: “Il trionfo di Aci e Galatea”. Si tratta di una copia, l’originale di Raffaello Sanzio si trova a Roma, conservato dalla famiglia Farnese. Il quadro, rispetto al gruppo scultoreo presente alla Villa Belvedere, non raffigura un momento tragico. Infatti, raffigura il trionfo di Galatea trainata da due delfini su un cocchio, con gli amorini intorno.

La sala si affaccia sul Duomo. Infatti, la prima cosa che salta all’occhio è la parte centrale della Piazza che riprende il rosone gotico della Cattedrale. All’interno di essa, infatti, la città di Acireale presenta una meridiana orizzontale, eseguita nel 1843. Quest’ultima viene messa in funzione durante i solstizi, grazie al passaggio del sole. Una particolarità della città di Acireale è il fatto che, questo raggio di sole, passa tramite la cappella di Santa Venera, anche grazie all’assenza del secondo campanile nella Chiesa di San Pietro e Paolo.

Acireale/ Le sale istituzionali aperte al pubblico 

Accanto alla sala precedente è presente l’aula consiliare “Pietro Filetti”, luogo in cui si tengono le riunioni della massima espressione politica: il consiglio comunale di Acireale. Ci sono diversi elementi che attestano la longevità di questa sala, come ad esempio alcuni elementi di natura fascista, come la forma rettangolare perfetta della sala. Sul soffitto è presente un affresco con la rappresentazione dell’Italia con in mano i valori fondamentali dello Stato: labor, fides e equitas. 

L’affresco, figlio dei suoi tempi, presenta sulla sinistra un bambino con in mano i valori del tempo, accanto l’offerta dei frutti a simboleggiare la prosperità che si augurava all’Italia, mentre alla destra la figura di Apollo a simboleggiare la cultura del nostro Paese. Proseguendo nel tour è possibile passeggiare nel “Corridoio dei sindaci”, con tutte le foto dei primi cittadini dal 1946, anno della fondazione della Repubblica Italiana, fino ad oggi. Dal primo, Lorenzo Grassi Vigo all’ultimo: l’attuale Sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo.

Stemma in legno scolpito a mano da M. S. Chiarenza donato alla città di Acireale nel 2023. Foto di Giorgia Fichera.

Aperta al pubblico, per l’occasione, anche la Sala del Sindaco. Presenti al suo interno due stendardi della Città di Acireale: il primo rosso dai toni più caldi e decisamente più antichi e il secondo, più recente. La differenza tra due, però, è evidente se messi a confronto. Nella prima il castello è a tre torri mentre nel più recente, il castello, è ad una sola torre. Altro elemento importante dello stendardo: i faraglioni. Questo perchè, il territorio di Acireale, in passato, si estendeva fino ad Aci Castello ed Aci Trezza. Un altro elemento importante è dato dalla corona d’avorio con una frase in latino che nello stendardo più recente non è più presente. La città assume il suo nome nel 1642 con Filippo IV Re di Spagna, dopo una serie di cambiamenti effettuati nel corso dei secoli.

FAI / Comune di Acireale: ciò che molti non sanno 

L’ultima ala del Palazzo di Città aperta al pubblico e spiegata dai ragazzi del FAI è stata la Sala Stampa. Si tratta di una stanza molto importante per il Comune di Acireale.  Sullo sfondo di questa sala è presente una copia di un affresco che si trova a Palazzo Calanna in Via Vittorio Emanuele. In questa riproduzione è raffigurata la seconda guerra servile, svoltasi nel 100 a.C. a Siracusa. Il quadro raffigura lo scontro tra i Romani e i Serbi di origine greca, sottomessi. La tela è stata dipinta da Giuseppe Sciuti nel 1902 , figura importante per il territorio acese. Nasce a Zafferana Etnea nel 1834 per trascorrere gran parte della sua vita nella capitale romana per poi tornare in Sicilia durante gli ultimi anni della sua vita.

Tela realizzata dall’IPM: “Non è n’è cielo n’è terra”. Foto di Giorgia Fichera

Un’altra tela degna di nota presente è un dono dell’IPM, acronimo di Istituto Penale Minorile di Acireale. Prende il nome di “Né cielo né terra“. Il suo titolo rimanda ad un’espressione figurata molto comune, spesso utilizzata per definire qualcosa di “assurdo” e “impossibile” ma in realtà essa cela, per i giovani autori, il senso dell’uomo che vive sempre in stretta relazione con Cielo e Terra.
Le frasi trascritte enfatizzano il processo di trasformazione di questi ragazzi, che non vogliono essere scartati come le viti storte: anche loro, i ragazzi dell’istituto Penale Minorile di Acireale, vogliono crescere e andare avanti, con energia, idee, sogni ed entusiasmo.

Il ruolo del FAI nel Comune di Acireale 

Grazie alle giornate d’autunno del FAI, il Comune di Acireale è stato aperto alla cittadinanza in un giorno molto speciale. Oltre ad essere un importante opportunità, si è trattato di un’esperienza formativa per arricchire la cittadinanza acese e non. Tra le scolaresche così come tra i semplici cittadini l’entusiasmo e la curiosità erano il comune denominatore della giornata in onore della città dei cento campanili, di cui i propri concittadini, dovrebbero andar fieri!

Giorgia Fichera 

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