Acireale / La Fattoria sociale “Fossa dell’Acqua” di Gianni Samperi

0
216
Gianni Samperi

Gianni Samperi è un apicoltore biologico, impegnato nel movimento ecologista, fondatore della Fattoria Sociale “Fossa dell’Acqua” di Acireale. La sua è la storia di un uomo che ha deciso di rischiare tutto e di seguire i propri sogni. Una svolta arrivata a 27 anni, quando abbandonò il suo impiego in banca per dedicarsi all’agricoltura, curando un terreno ereditato dal padre. Anno dopo anno si appassionò sempre di più alla vita degli animali, degli insetti e in modo particolare alla vita delle api. Fra il 2009 e il 2011, crea “Fossa dell’Acqua”, nata inizialmente come “Fattoria Didattica”, attiva già dagli anni 2000. Un luogo poco fuori il centro abitato di Acireale aperto a studiosi, ragazzi e disabili. Attualmente, Samperi è il vice-presidente dell’AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) e continua ad avere un ruolo fondamentale all’interno della Fattoria Sociale “Orti del Mediterraneo” di Catania. Ci ha raccontato la sua storia.

Gianni Samperi, Fattoria Sociale “Fossa dell’Acqua” di Acireale / Dalla banca alla fattoria

“L’impiego in banca non mi poteva assolutamente garantire nulla di tutto quello che io cercavo. Ovvero la mia passione per la natura e il sentirmi utile”. Dopo 4 anni di lavoro, abbandona il suo impiego in banca e decide di dedicarsi all’apicoltura. “Ho fatto tutto da autodidatta. Incominciai ad asservare le api in natura e ho avuto la fortuna di incontrare qualche sciame. Così leggendo qualche testo, a quei tempi non c’era mica internet, compravo dei libri specializzati e incominciai a capire come funziona un alveare”.

Gianni non ha solo giovani al suo fianco, ma soprattutto la moglie Rosalba. “La scelta di vita di mio marito – ci racconta – certamente mi ha condizionata tantissimo perché chiaramente da un punto di vista economico è stato piuttosto faticoso. La scelta di avere figli è stato faticoso. Però la soddisfazione dell’interesse che lui dava su quello che faceva e sul benessere che poi dava alla famiglia era talmente forte e talmente ricco, che la questione economica a quel punto passava in un secondo piano. E’ stato sempre il primo per ogni cosa. E’ il primo ad essere considerato sempre il pazzo della situazione, però il tempo gli ha dato ragione”.

Gianni Samperi / Fondatore della Fattoria Sociale “Fossa dell’Acqua” di Acireale

Gianni Samperi apicoltoreNella fattoria didattica di Fossa dell’Acqua si insegna agricoltura e soprattutto a lavorare con le api organizzando molti incontri con le scolaresche: in questo modo – leggiamo su lapienezzadelvuoto.it – è possibile affrontare un discorso più ampio sulla natura mettendo in comunicazione tutte le realtà che si collegano al rispetto dell’ambiente e affrontando il tema del disagio sociale da diversi punti di vista. Poiché la società contemporanea può essere cieca e sorda a tante grida di allarme. E’ importante far capire, anche a studenti e studentesse, che esistono altri modi di vivere alternativi a quello che ha generato una situazione di disagio”.

“Mondi da scoprire e alla portata di qualsiasi persona – si legge ancora dal portale – che sia tossicodipendenti, anziana, affetta da autismo o che attraversi una situazione di fragilità. In particolare, con il coinvolgimento degli anziani, si possono tramandare alcune attività in cui le loro conoscenze e le loro esperienze sono fondamentali, e questo contribuisce a farli sentire utili, soprattutto nel campo delle abilità pratiche. Per molte famiglie in cui vive una persona con autismo il pregiudizio di fronte alla diversità è un ostacolo da superare e che le rende emarginate, generando un senso di vergogna. Parlarne in modo semplice è necessario per migliorare l’inclusione sociale. Secondo Gianni siamo tutti uguali e una persona che ha un altro modo di percepire l’esistenza ha pari dignità, ha bisogno di maggiore sostegno e non va lasciata sola”.

Gianni Samperi, Fattoria Sociale “Fossa dell’Acqua” di Acireale / L’agricoltura biologica in una comunità per persone tossicodipendenti

Gianni Samperi ha fatto dell’agricoltura il suo scopo di vita, attraverso le attività quotidiane e gli incontri con persone che vivono in condizioni di difficoltà multidimensionale. Per un breve periodo ha preso parte ad un percorso di volontariato presso una comunità per persone tossicodipendenti, insegnando loro agricoltura biologica. Da un’esperienza di volontariato con persone tossicodipendenti è scaturita la volontà di costruire un mondo diverso dove il contatto con la natura e l’ambiente possano diventare un opzione in grado di aprire nuove possibilità di vita e di lavoro.

“Sono affascinato dagli insetti, perché sono convinto che dal loro comportamento possiamo trarre diverse analogie con il nostro mondo. Il coleottero stafilinide, – sottolinea Gianni -è l’unico vero nemico delle organizzatissime e ricche formiche, che espugna facendole innamorare: una volta entrato nella tana delle operose colleghe, è tra i pochi a sopravvivere. Ci riesce emettendo un particolare umore che inebria le formiche e le spinge a non poterne più fare a meno. Smettono di lavorare per averlo sempre a disposizione e danno in pasto al coleottero i loro stessi figli per sfamarlo. Fino a quando dell’operosa comunità di formiche non resta più nulla. E’ una metafora perfetta per spiegare cosa succede alla nostra società con la droga» commenta Samperi.

Gianni Samperi / Il bancario che seguì le api

Nel lontano marzo 2013, Samperi fu apostrofato “Il bancario che seguì le api” in un servizio giornalistico. Secondo l’apicoltore Samperi, nell’ape vi è il simbolo della laboriosità con l’alveare che è un esempio di vita sociale. “Un solo alveare in primavera, ogni giorno, con le sue 20.000 api bottinatrici potenzialmente può coprire un’area agricola o boschiva di circa tre mila ettari. Ispezionando circa 14 milioni di fiori e assicurando così, attraverso l’impollinazione, la riproduzione della vita e la biodiversità. Ricordiamo che l’84 % delle specie coltivate in Europa dipende direttamente dall’impollinazione degli insetti come anche molte specie forestali e spontanee. Non sappiamo, nel caso in cui le api dovessero sparire, se l’uomo le seguirà nell’abisso del nulla ma la cosa di cui siamo certi è che ci sarà un mondo diverso ma molto, molto più povero” scrive Samperi. Come un manifesto che dovremmo tenere presente, tutti.

                                                                                                        Rebecca Charamah

Print Friendly, PDF & Email