Giarre/ Inaugurato nel carcere uno spazio verde per i bambini dei detenuti. E’ un passo avanti verso la rieducazione che dà dignità e speranza

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Un’iniziativa molto significativa, al passo con i tempi, è stata realizzata nella Casa circondariale di Giarre, direttore il progressista dott. Aldo Tiralongo. Là ha avuto luogo l’ inaugurazione dell’”area verde”, alla presenza di autorità regionali e locali, dei parenti dei detenuti e di un gruppo del Serra Club di Acireale, con il presidente, dott. Mario Sciuto.
L’”area verde”, prato all’inglese, con giochi per i bambini figli dei detenuti che vanno lì in visita è, nell’ampio spazio all’aperto, un angolo di pace e di fraternità, dove i bimbi possono incontrarsi tra di loro e giocare, ignari della dura realtà, aperti all’amicizia, desiderosi di ritornarvi con gioia. Il Serra Club ha donato alla struttura un’altalena.spazio verde (1280 x 960)modificata
Sono iniziative, queste, che educano non solo gli animi innocenti dei bimbi, ma anche quelli dei genitori e di quanti attendono al lavoro nel carcere. Si respira aria nuova, che promette riforme qualificate, atte a trasformare la vita angosciosa dei detenuti in un’attesa più o meno serena del futuro reinserimento civile.
Il dott. Maurizio Veneziano, Provveditore regionale per gli Istituti di pena, nel suo intervento di apertura, ha sottolineato come attualmente c’è l’impegno a passare dal sistema di pena, vista come punizione, alla rieducazione della dignità della persona, mirata all’accettazione della legalità e del rispetto delle regole, alla “bellezza” di vivere in comunione con gli altri. Citando l’”Ucciardone” di Palermo, ha comunicato poi agli intervenuti, l’attuato funzionamento della Scuola Alberghiera e del Liceo Scientifico, mentre sta avviando accordi con l’Università di Palermo.
Il vice sindaco di Giarre, architetto Salvo Patané, ha augurato una conclusione positiva in tempi brevi, elogiando l’iniziativa in atto e le altre che hanno coinvolto la città in una gara di generosità. Il direttore Tiralongo ha ringraziato gli intervenuti e i donatori.
All’Ispettore e comandante dell’Istituto penale per minori di Acireale, Aristide Catania, che per 30 anni ha operato nella Casa circondariale di Biella, in Piemonte, abbiamo chiesto: Quanti detenuti di Biella sono riusciti a conseguire regolarmente la laurea?
“Quattro o cinque. Dopo il percorso scolastico con professori che venivano nell’Istituto per le lezioni, sono stati trasferiti a Torino per l’Università e si sono laureati”.
Stessa domanda ad Angela Trovato, assistente di polizia penitenziaria della Casa circondariale di Giarre, rientrata in Sicilia, dopo aver lavorato 4 anni ad Asti e 10 a Torino.
“A Torino, durante la mia permanenza lì, il polo universitario era una perla: una ventina e più di detenuti conseguirono la laurea durante la detenzione. Per l’Istituto di Giarre, propongo corsi di cucina, dato che il livello scolastico è basso.”
Auguriamo che anche in Sicilia finalmente la possibilità dei detenuti di accedere a corsi universitari e conseguire la laurea possa diventare realtà, mettendoci a livello del Nord Italia e dell’Europa Unita.

                                                                                                                                                                                             Anna Bella

 

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